9 idee obsolete e pericolose che cerchiamo ancora di inculcare nella testa dei nostri figli
Tutti noi vogliamo che i nostri figli diventino adulti felici e di successo. Per questo utilizziamo i metodi educativi che, così crediamo, ci aiuteranno a raggiungere questo obiettivo. Insegniamo ai nostri figli a dar sempre retta agli adulti e a concentrarsi sullo studio, ma non ci è mai passato per la testa che questi concetti potrebbero portare più danni che benefici in futuro. Alcune idee molto radicate e diffuse possono non giovare affatto alle giovani generazioni. Specialmente nel mondo moderno.
1. “Per i miei figli, soltanto il meglio del meglio.”
Crescere un bambino viziandolo è semplicissimo. Il dr. Fredric Neuman, specialista nel trattamento dell’ansia e delle fobie, ritiene che una caratteristica distintiva del bambino viziato sia la mancanza di empatia verso i desideri degli altri: “Il bambino viziato sa che otterrà quello che vuole quando vuole”. Ovvero, assecondando ogni suo desiderio, il bambino diventa eternamente insoddisfatto. Da adulto sarà il peggior nemico di se stesso: la dipendenza, la mancanza di responsabilità e le scarse abilità sociali, l’egoismo e l’uso delle persone a proprio vantaggio rendono queste persone infelici.
La soluzione migliore è stabilire dei limiti, stabilire i doveri del bambino, prestare attenzione ai suoi modi e al suo comportamento e non permettergli mai di mancare di rispetto ad altre persone. Sarà inoltre utile insegnare al bambino il valore del lavoro e del denaro. Ad esempio, i genitori possono aiutare il figlio a trovare il suo primo lavoretto part-time.
2. “Devi sempre dare ascolto agli adulti.”
Spesso i genitori pretendono che i loro figli diano loro sempre ragione. Ma non pensano che l’abitudine di obbedire e rispettare costantemente le regole può essere dannosa per il futuro dei loro figli. La psicologa Laura Markham, è sicura che i bambini obbedienti si trasformano in adulti obbedienti.
Ovvero in adulti incapaci di farsi valere e più inclini a cader vittime di manipolatori e figure autoritarie. Inoltre, adulti che eseguono gli ordini senza fare domande o assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Ecco perché è fondamentale valorizzare l’opinione dei bambini e incoraggiarli a dire di “no”.
3. “L’unica cosa che conta a scuola è prendere i voti più alti.”
Il modo più sicuro per far sì che vostro figlio soffra di ansia per tutta la vita è imporre la “sindrome dello studente modello”. Ogni genitore deve invece spiegare ai propri figli che gli insuccessi non influiscono in alcun modo sul loro rapporto e che il bambino sarà ascoltato e amato in ogni caso.
La dottoressa Stephanie O’Leary, psicologa clinica, ritiene che il fallimento abbia invece un grosso valore educativo. Insegna ai bambini a gestire le delusioni, fornisce una preziosa esperienza di vita e aiuta a trovare soluzioni a situazioni difficili in futuro senza avere paura di sbagliare. Probabilmente è da qui che nascono tutte le storie di studenti con scarso rendimento e di studenti “primi della classe” che però poi falliscono nella vita reale. I primi sanno far fronte a qualsiasi difficoltà e sono all’altezza della sfida. I secondi tendono invece a non provarci nemmeno, perché hanno paura di fallire.
4. “Non litigare e non rispondere alle provocazioni.”
Una persona deve sapersi difendere. Se i genitori cercano di inculcare nella testa dei figli che in nessun caso possono offendere un’altra persona, il bambino si limiterà a tacere e a subire le angherie senza dire una parola. In futuro non sarà in grado di cavarsela a dovere in un ambiente competitivo.
Bisogna invece far capire ai bambini, sin da piccoli, che nella vita devono farsi rispettare. Anzitutto, come devono comportarsi con i bulli? Litigare con loro o rispondere per le rime? Questa domanda è stata ampiamente discussa e gli psicologi sono giunti alla conclusione che un bambino dovrebbe sapere che ha il diritto di difendersi. E se i genitori glielo insegnano, la lezione varrà per tutta la vita.
5. “Tu concentrati nello studio, io farò tutto il resto.”
I genitori non dovrebbero dire ai figli di concentrarsi su una cosa soltanto senza preoccuparsi di altri problemi. Ogni persona dovrebbe essere in grado di assumersi la responsabilità della propria vita. Ma sono capacità che richiedono esperienza, che un bambino viziato non svilupperà mai.
Ancora peggio sono quei genitori che cercano di proteggere i figli da tutti i loro problemi. Spesso questi bambini si comporteranno poi in modo infantile e irresponsabile da adulti.
6. “Appena preso il diploma devi subito andare all’università.”
Se il bambino non sa cosa vuol fare da grande, è probabile che saranno i genitori a scegliere per lui. Questo può rivelarsi un grosso errore. Per evitare che diventati grandi i figli si pentano delle loro decisioni e siano insoddisfatti della loro vita, i genitori non dovrebbero esercitare troppa pressione su di loro, e supportare qualsiasi siano i loro propri progetti di vita.
In molti paesi gli adolescenti sono incoraggiati a prendersi un anno sabbatico, ovvero una breve pausa (circa un anno) tra il diploma e l’università. Un periodo durante il quale provare diversi lavori, stage o corsi, ma soprattutto prendersi del tempo a conoscere sé stessi e pensare bene al futuro.
7. “L’unica cosa che conta per avere successo è la laurea.”
Naturalmente, l’istruzione superiore è obbligatoria per professionisti come medici e ingegneri. Ma non significa che non ci si debba sentire realizzati se non si ha la laurea. Tutto dipende dalla propria cultura personale, che si può costruire anche in proprio, specie se si hanno genitori che incoraggiano i bambini alla lettura e alla curiosità. Per quanto riguarda la soddisfazione economica, tutti vogliono lavori in cima alla dei redditi più alti, ma di nuovo dipende tutto dalla singola persona.
C’è anche una curiosa tendenza, anche in settori con stipendi elevati (come la moda, la tecnologia e lo spettacolo), a considerare la laurea meno importante delle competenze e dell’esperienza di una persona. Esistono moltissimi esempi di persone famose e di successo che non sono laureate.
8. “A che ti serve fare un lavoretto qualsiasi? Concentrati piuttosto sui tuoi studi.”
Anche se non è necessario laurearsi a pieni voti, trovare un lavoro part-time può portare esperienze preziose, legami sociali e forse anche determinare il futuro di un bambino. Quando i giovani iniziano a lavorare presto, imparano a rispettare le scadenze, a stilare liste di cose da fare e a ricevere feedback dai loro supervisori. Al giorno d’oggi, i datori di lavoro comprendono il valore di un lavoro part-time, che farà bella mostra di sé nel curriculum e aiuterà un neolaureato a distinguersi dagli altri candidati.
Gli esperti ritengono che il 65% degli attuali studenti lavorerà in ambiti che oggi non esistono. Per questo non contano solo le conoscenze specifiche, ma anche le capacità di comunicazione, il pensiero critico e l’autosufficienza.
9. “Ci penserà qualcun altro.”
Ad alcune persone piace aspettare che qualcun altro prenda una decisione al posto loro. E insegnano ai loro figli a non farsi notare, a non parlare troppo e a non fare il lavoro degli altri. Ma cosa può causare tutto ciò? È più probabile che questi bambini crescano indifferenti e non siano in grado di esprimere o difendere i propri interessi. E non si tratta solo di un individuo separato, ma anche di un sano altruismo quando le persone non si sentono indifferenti di fronte ai problemi comuni.
Trincerarsi dietro il “non sono affari miei” non giova a nessuno. Molto meglio insegnare a un bambino le sfumature del mondo, i sistemi politici e sociali, l’ambiente e la bellezza della natura. Più persone ispirate, appassionate e consapevoli crescono, più saranno le scoperte scientifiche, i progetti sociali e le iniziative ecologiche. In questo modo, il mondo diventerà un posto migliore.