Il lato positivo
Il lato positivo

Questo artista crea delle opere mozzafiato usando solo pannelli di legno, chiodi e fili

L’arte è la più straordinaria forma espressiva mai apparsa sul pianeta e ha accompagnato passo dopo passo l’evoluzione della nostra specie, sin dall’alba dei tempi. Che si tratti di ritrarre una figura, un sorriso o una scena, l’arte racconta sempre una storia e non manca mai di suscitare emozione.

Oggi Il Lato Positivo ospita un artista che ha deciso di esprimersi con soli tre oggetti: pannelli di legno, filo e chiodi. Colpiti dalle sue creazioni, abbiamo intervistato l’artista @hlantakonstantin per scoprire cosa lo ispira e quali sono i valori alla base delle sue opere. Ripercorriamo insieme a lui il suo cammino artistico.

1.

Domanda: Cosa ti ha ispirato a esprimerti attraverso l’arte?
Risposta: Sono un auto-didatta. Sono un odontoiatra e ho esercitato quella professione per tre anni, prima di mollare tutto per diventare un artista. Faccio disegni e dipinti sin dal 2008. All’inizio a matita, poi con i pastelli e poi con le matite colorate. Nel 2018 ho cominciato a usare i fili e i chiodi.

Tutto grazie a un mio amico che mi ha fatto scoprire questa particolare forma d’arte. E poi mi fa: “Perché non ci provi anche tu? Magari fai un cactus o un fiocco di neve”. E io subito: “Sì! Bella idea! Proviamoci!”. Solo che i cactus non li so fare, quindi alla fine ho creato il Ritratto di Chester Bennington come mia opera prima.

2.

Domanda: Quali sono state le prime reazioni della gente alle tue opere?
Risposta: All’inizio soltanto mia moglie sapeva che avevo deciso di creare opere realistiche usando i fili e i chiodi. Mi ha detto: “Ok, fai quello che ti pare, basta che lo fai quando io non ci sono, così non ti sento martellare.”

Le prime reazioni furono del tipo: “Wow, bel disegno! Ma di cosa è fatto?” Specialmente da quando ho iniziato a usare più colori, accentuando il realismo, quindi usando sempre più fili.

3.

Domanda: Come fai a rendere così espressivo l’uso del colore?
Risposta: Ho deciso di non utilizzare software o algoritmi. Il processo è molto artigianale, è come usare l’acrilico o i pastelli. Aggiungo i colori solo nelle zone che ne hanno bisogno, poi lavoro sulle ombre e le tonalità usando varie quantità e tipologie di fili colorati.

4.

Domanda: Quale delle tue opere ti ha impegnato più a lungo?
Risposta: Ormai faccio l’artista a tempo pieno. L’opera che ha richiesto più tempo, circa 8 mesi, era un ritratto in bianco e nero di Chester Bennington con dei tatuaggi blu. Ma di solito, mentre lavoro a opere molto grandi, mi prendo delle pause o dedico del tempo ad altre opere più piccole.

5.

Domanda: Ci sono dei segreti che ti senti di svelare riguardo il tuo lavoro?
Risposta: Il trucco sta nel non rendere iper-realistico ogni singolo dettaglio del quadro. Bisogna cercare di focalizzare lo sguardo dello spettatore sul centro della scena.
Inoltre, non bisogna preoccuparsi dei chiodi che ovviamente restano visibili. Il nostro cervello, per natura, si concentrerà solo sulle forme a noi familiari e tenderà a ignorare tutti i dettagli che “disturbano” questa illusione.

6.

Domanda: Qual è stata la prima opera che hai realizzato con questa tecnica?
Risposta: Questo ritratto qui.

7.

Domanda: Quanto è difficile al giorno d’oggi essere un artista? Puoi raccontare ai nostri lettori qualche tua esperienza in questo senso?
Risposta: Essere un artista è molto difficile e lo è sempre di più. C’è molta gente che pensa che postando le mie opere sui social io sia interessato solo a farmi pubblicità. In realtà, la cosa più difficile per me è cercare di mantenere un equilibrio tra ciò che voglio esprimere e chi sono io davvero.

8.

Domanda: A che età hai cominciato a interessarti all’arte e quanto sono stati importanti i tuoi amici e i tuoi familiari nel tuo percorso artistico?
Risposta: Ho cominciato a disegnare quando avevo 16 anni. I miei genitori hanno fatto di tutto per cercare di dissuadermi e di allontanarmi dall’arte. Ma nonostante questo, non appena gli introiti delle mie opere hanno pareggiato il mio salario da odontoiatra, ho lasciato il lavoro e mi sono dedicato alla mia arte a tempo pieno. Era il 2020.

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Quale di queste opere ti ha colpito di più? E perché? Condividi le tue impressioni nei commenti.

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