12 fatti sulla vita nell’età vittoriana che oggi ci fanno storcere il naso
Nei film, il XIX secolo sembra molto romantico: abiti sfarzosi, meravigliosi cappelli con boccoli che ne fuoriuscivano ad arte e gentiluomini eleganti. Tutte queste cose esistevano davvero, ovviamente, ma ce n’erano anche altre meno attraenti, ma non per questo meno interessanti, che non vengono mostrate sullo schermo.
Le persone si lavavano con l’aceto.
Nel XIX secolo erano i medici a supervisionare l’igiene: suggerivano alle donne di farsi un bagno caldo una o due volte al mese. Una temperatura dell’acqua troppo alta o bassa, dicevano, avrebbe potuto causare dei problemi di salute (da irritazioni cutanee alla pazzia). Durante gli intervalli tra i tanti attesi bagni, le donne si lavavano con una spugna impregnata di acqua e aceto.
Si lavavano i capelli con ammoniaca e succo di cipolla.
La gente lavava raramente i capelli perché il processo era complicato e non molto piacevole. Alle donne veniva suggerito di diluire del puro alcol denaturato in acqua calda e poi strofinare il cuoio capelluto e i capelli. L’ammoniaca, ovviamente, puliva efficacemente i capelli dallo sporco, ma corrodeva anche la pelle.
C’era però un’alternativa meno traumatica: del succo di cipolla. Questo non lavava i capelli altrettanto efficacemente, ma alcuni erano convinti che questo metodo rendesse i capelli luminosi e contribuisse a una loro più veloce crescita.
Facevano tutto in cucina.
Prima che l’impianto idraulico interno divenisse comune, le persone si lavavano nella stanza più calda della casa: la cucina. L’acqua veniva scaldata sul fornello e poi versata in una vasca in metallo e, di solito, tutta la famiglia faceva a turno per lavarsi nella stessa acqua.
Spesso la cucina era al secondo piano e quindi i pesanti secchi dovevano essere trasportati fin lì e non solo, perché dopo dovevano anche essere riportati giù per buttare l’acqua sporca.
Combattevano le rughe con la carne.
Per mantenere la pelle elastica il più a lungo possibile, le donne si facevano delle maschere prima di andare a letto con delle sottili fette di carne cruda. Inoltre, durante l’età vittoriana, si credeva che applicare qualsiasi tipo di grasso animale sul viso durante la notte avrebbe ristabilito l’elasticità giovanile.
Si credeva che dormire aiutasse a dimagrire.
Il corpo femminile ideale doveva essere snello ma con qualche forma. Le persone combattevano il peso extra con diversi metodi: i dottori consigliavano di bere dell’acqua con limone e, se quello non funzionava, prescrivevano dei medicinali che contenevano solitamente degli ingredienti potenzialmente mortali.
Un altro metodo originale che i dottori consigliavano era di stare in piedi dopo i pasti. “Un famoso dottore ha detto che una persona che prende l’abitudine di stare in piedi per 20 minuti dopo aver mangiato non ingrasserà mai”, scriveva un giornale.
Anche le diete erano consigliate: coloro che le seguivano venivano pesantemente sedati per diversi giorni. La logica era che, mentre dormivi, non avevi voglia di mangiare. Il problema era che una grande dose di sedativi causava dei seri danni alla salute.
Ma essere troppo magre non era ben visto.
La vita non era facile nemmeno per le donne magre. Veniva loro consigliato di stare immobili sotto una luce fioca, evitando qualsiasi fonte di stress.
Mangiavano la sabbia.
Nel XIX-XX secolo, l’idea della pulizia del corpo divenne molto popolare. Alcuni metodi erano molto particolari: ad esempio, mangiare la sabbia.
Il leader dell’Associazione Internazionale della Salute, il Dottor William Windsor, nel 1902 ha detto: “Non mangiamo sporcizia. Mangiamo sabbia che è stata attentamente selezionata, pulita, sterilizzata e purificata”.
Sposavano il loro completo opposto.
Le persone non prestavano attenzione solo alle condizioni economiche dei loro coniugi: era molto comune scegliere un partner con caratteristiche estetiche opposte. Ad esempio, se un uomo aveva i capelli scuri, doveva sposare una donna dai capelli chiari.
Erano molto attivi.
I vittoriani non erano solo quelle persone in abiti scomodi e costosi che vediamo sullo schermo, ma comprendevano anche quelle persone ordinarie che spesso non vengono mostrate. E, durante questo periodo, dovevano usare un’enorme quantità di energia, anche per le attività quotidiane.
Gli uomini dovevano camminare fino a 10 km solo per andare a lavoro. Anche le donne trascorrevano la maggior parte della giornata camminando, facendo le faccende di casa o lavorando in officine e fabbriche.
Nascondevano attentamente i “difetti” del loro aspetto.
In un periodo in cui gli antibiotici o terapie efficaci non esistevano, c’erano molte persone che soffrivano di conseguenze di malattie che oggi facilmente superiamo. Inoltre, delle patologie fisiche spesso lasciavano dei segni visibili sul corpo, e questi erano considerati vergognosi.
Ad esempio Charles Darwin ha sofferto fin dall’adolescenza di sfoghi cutanei e ciò causava il gonfiore delle labbra e l’arrossamento del viso. Il fatto di radersi costantemente irritava la sua pelle, e la moglie gli suggerì di farsi crescere la barba.
I lineamenti del viso del poeta Alfred Tennyson erano distorti a causa di problemi ai denti e anche lui riuscì a nascondere la cosa con l’aiuto di baffi e barba.
Le gonne lunghe e i corpetti stretti furono considerati causa della diffusione della tubercolosi.
I metodi della prevenzione della malattia erano piuttosto insoliti nel XIX secolo, rispetto ad oggi. Ad esempio, uno dei motivi principali per la diffusione della tubercolosi era considerato l’abbigliamento femminile. I dottori sostenevano che le gonne lunghe, trascinandosi sulla strada, prendevano da lì l’infezione e così le donne involontariamente la portavano in casa.
Anche i corpetti stretti erano considerati causa di tubercolosi, dal momento che comprimevano i polmoni. Per fare in modo di fermare la diffusione della malattia, le gonne vennero accorciate e i corpetti allargati.
Sollevare la gonna con entrambe le mani era disdicevole.
Quando incrociava il pavimento, una lady doveva sollevare la gonna con la mano destra, poco dopo la caviglia. Sollevare un abito con entrambe le mani era considerato volgare e poteva essere giustificato solo quando si doveva attraversare del fango molto profondo.