Il lato positivo
Il lato positivo

14 oggetti dei musei che soddisferanno la tua curiosità

Ora, grazie ai viaggi virtuali nei musei più famosi del mondo, sappiamo con certezza come sarebbe stato Uber nel XVIII secolo e com’erano la casa di una strega e una vecchissima pepiera del passato. Ci sono cose davvero impressionanti da vedere.

Questa pagnotta di Pompei ha una storia assurda: un panettiere l’ha messa in forno proprio prima che il Vesuvio eruttasse. Si è solidificata sotto uno strato di cenere e, 2.000 anni dopo, è stata trovata dagli archeologi.

Ecco la ricetta per questo pane:

  • 600 g di lievito madre
  • 20 g di zucchero
  • 20 g di sale
  • 500 ml d’acqua
  • 500 g di farina di grano saraceno
  • 500 g di farina integrale o normale

Guarda questo video per scoprire come cucinarlo.

Cavallo giocattolo, periodo romano, 30 a.C.

Una pepiera molto antica: fatta nel periodo romano, 300-400 d.C.

Questo è il cappello di paglia più antico del mondo, ha più di 1.500 anni. Alcuni ricercatori credono che non sia un cappello ma una ciotola egizia, circa del 427-557 d.C.

Cuscino di ceramica, Corea, XII-XIII secolo. Probabilmente aiutava le persone a stare fresche in estate.

Una palla puzzle intagliata in un singolo pezzo d’avorio di elefante indiano, dalla Cina del XIX secolo.

Una fede nuziale: la casa col tetto aperto probabilmente simboleggia la vita della coppia, statunitense, del 1800.

Solleva gonne: un gancio che solleva una gonna lunga per evitare che finisca sul pavimento, del XIX secolo.

Ecco l’Uber del XVIII secolo: questa sedia decorata veniva trasportata da due persone, dato che le strade europee erano troppo strette.

Il calamaio di Caterina la Grande sembra un divano (oro, eliotropio, perla), Parigi, ’700.

Questi occhiali sono stati fatti dai dolgani per proteggere gli occhi dal sole artico. Sono fatti di metallo, perline e camoscio, del XIX secolo.

Nel 1915, una signora anziana ha donato questa boccetta al museo Pitt Rivers, dicendo che dentro c’era una strega e che, se qualcuno l’avesse aperta, sarebbe stato in guai seri.

Un ramo di ribes rosso (oro, giada e cristallo di rocca) dall’azienda Carl Fabergé, Russia, all’inizio del XX secolo.

Ecco una prova del fatto che i gatti sono sempre adorabili: un pezzo di giada, II-III secolo d.C.

Bonus: il Museum of Fine Arts di Boston ha mostrato com’erano le statue romane e greche in passato (erano dipinte)!

Gli esperti del museo hanno condotto un’analisi della statua di marmo di Athena Parthenos (del secondo o terzo secolo d.C.) e hanno creato una ricostruzione digitale che mostra l’aspetto che Athena poteva avere 1.000 anni fa.

Quale oggetto artistico in un museo ti ha impressionato molto? Raccontacelo nei commenti qua sotto!

Anteprima del credito fotografico Erich Lessing / Album/East News
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