Il lato positivo
Il lato positivo

L’arroganza senza limiti di 12 compagni di viaggio

E’ impossibile viaggiare sui mezzi pubblici senza condividere il tragitto con qualcuno. Alcune persone sono così fastidiose da indurti a desiderare solo che il viaggio finisca il prima possibile e non uscire mai più di casa. Inoltre, ci sono alcuni a cui puoi chiedere di smettere, ma altri sono assolutamente inamovibili e tutto ciò che puoi fare è tollerarli.

Noi de Il Lato Positivo speriamo che tu non debba mai avere a che fare con persone così durante un viaggio.

  • Svezia. Treno Göteborg — Stoccolma. Stavo andando all’università per sostenere un esame e mi stavo preparando. Una giovane donna si è seduta proprio accanto a me e ha iniziato a parlare al telefono. Prima ha raccontato alla sua amica tutto sulla sua relazione con il ragazzo, poi del trasloco nel nuovo appartamento, dei mobili che aveva comprato e infine ha chiamato sua nonna. Ha parlato di tutti i suoi parenti e amici e di tutto il cibo nel frigorifero. Certo, non potevo studiare con tutto quel rumore e le ho detto: “Penso di sapere tutto di te e della tua famiglia ora”. Dopodiché è stata in silenzio. © Oksana Malinin-Laihonen / Facebook
  • Ricordo un ragazzo sul mio volo di ritorno dal Portogallo. Era la tipica persona socievole (nel peggior modo possibile). Ha parlato durante l’intero volo senza nemmeno chiedersi se qualcuno volesse davvero parlargli. La coppia di anziani accanto a lui è stata quella maggiormente presa di mira — continuava a chiedere loro in un portoghese terribile: “Siete stati ad Aveiro? Oh, quindi conoscete il ragazzo pelato, Rodrigo? Cosa significa che siete stati ad Aveiro e non conoscete Rodrigo?” Si è addormentato poi per un’ora. Pensate che sia stato un sollievo per noi? No, ha avuto degli incubi e ha urlato per tutto il tempo. © Denys Hordieiev / AdMe
  • Stavo volando dal Cairo a New York e c’era una coppia di anziani accanto a me. La moglie aveva detto al marito di sdraiarsi sui sedili con la testa dalla mia parte e i piedi sulle sue ginocchia. È stato così strano! Quando ho detto alla coppia che ero a disagio per l’intera situazione, l’anziana signora ha usato la solita frase: “siamo anziani ed è un volo così lungo, siamo stanchi...” Ho provato a fare uno spuntino, alzarmi per andare in bagno , ma niente da fare! Alla fine ho lasciato perdere e ho letto un libro. Devo ancora vivere una situazione più strana di questa... © Meghna Patel / Quora
  • Un giorno ero sul treno per tornare a casa e stavo ascoltando la musica a un volume ragionevole con gli auricolari collegati. Il ragazzo seduto vicino a me stava facendo lo stesso, ma con i suoi terribili altoparlanti del cellulare. Stavo per dirgli qualcosa, ma una signora ha preso l’iniziativa per prima e ha detto: “Mi scusi, può spegnere la musica o usare le cuffie? È molto fastidioso”. Ha subito obbedito . Avevo un’espressione compiaciuta in viso. Ma neanche dopo 5 secondi, la stessa signora mi ha dato un colpetto sulla spalla e ha detto: “Anche lei, signore”! Ed ero tipo ’COSA?’, ho guardato in basso e ho visto che i miei auricolari non erano completamente collegati al jack audio e anche la mia musica era a tutto volume. Mi sono scusato per la vergogna, ho collegato gli auricolari e abbassato il volume ancora di più. Mi odio. © verbal_diarrhea_guy / Reddit
  • In Thailandia, io e mia moglie siamo andati nella capitale in autobus. Erano 7 ore di viaggio. Sui biglietti non c’era il numero del posto. Abbiamo scelto quelli in mezzo e siamo arrivati alla prima fermata. Siamo usciti per un po’ e abbiamo lasciato la nostra roba sui sedili. Quando siamo tornati, c’era una coppia seduta ai nostri posti e la nostra roba era al loro posto in fondo all’autobus. Bene, siamo andati in fondo ma era pieno di bottiglie non finite e altra spazzatura. Ho raccolto tutto e l’ho portato da loro, visto che se ne erano dimenticati. Sono tornato al mio posto e, a loro volta, mi hanno restituito la sporcizia. Ed è stato in quel momento che sono esploso. Ho riportato loro la spazzatura e gliel’ho gettata addosso. Così hanno smesso. © i8086 / Pikabu
  • Io e la mia ragazza stavamo andando in Thailandia. Erano 11 ore di viaggio. Sapevo che il volo sarebbe stato noioso, quindi ho portato con me una vecchia PSP. Ho giocato per circa 6 ore mentre la mia ragazza dormiva. Qualcuno mi ha toccato la spalla, mi sono tolto le cuffie, mi sono voltato e ho visto una signora della fila successiva.
    — Puoi smettere di giocare per favore?
    — Oh, abbasserò il suono, mi dispiace.
    — No, la batteria del tablet di mio figlio è scarica ed è annoiato.
    — Sul serio? È annoiato e vuole che tutti si annoino?
    — Dai! Non è difficile!
    Ho sorriso ironicamente, ho salutato il bambino di 7 anni, ho rimesso le cuffie e ho continuato a giocare. Una richiesta molto strana. Non so cosa si aspettasse che facessi. © Eugen*** / Pikabu
  • Durante un viaggio di ritorno da Firenze agli Stati Uniti, un uomo dall’altra parte del corridoio aveva deciso di cenare con della carne secca. E intendo una confezione gigante di carne secca! Bastoncino piccante dopo bastoncino! L’odore aveva invaso la cabina e, nonostante i rumorosi borbottii e le persone che si mettevano i tovaglioli sul naso, continuava a sgranocchiare. Sembrava ignaro di come le persone lo stessero guardando. Alla fine, un’inserviente si è fermata per chiedere se potesse conservare in sicurezza il suo pranzo fino all’atterraggio. Aveva parlato con una voce così dolce ma allo stesso tempo ferma che lui con riluttanza le ha consegnato quello che rimaneva della sua scorta. © Sylvie Aimée / Quora
  • Io e il mio amico stavamo andando al mare in autobus. Era un viaggio di 4 ore. C’era una giovane coppia con un bambino di circa 1 anno e mezzo e 2 vecchiette con una nipotina di circa 4 anni. Il bambino è stato fantastico: è stato silenzioso per tutto il viaggio mentre guardava la bambina che continuava a muoversi, camminava nel corridoio e saliva sul suo sedile. Ma abbiamo quasi perso l’udito a causa delle signore anziane che davano alla nipote ordini diversi. Non hanno mai smesso di parlare. © Liudmyla Glushchevska / Facebook

“Guardate questo piede ripugnante proprio accanto a mia figlia durante un volo.”

  • Una volta ho fatto un viaggio in treno con questa signora che aveva preparato una grande valigia con Sudoku, sacchetti Ziploc di McDonald’s, ananas in scatola, confezioni di Ritz Cracker e rotoli di carta igienica. Era paranoica per il fatto che qualcuno le potesse rubare la borsa, quindi ce l’aveva con sé, occupando tutto il suo spazio per le gambe, quindi per 7 ore su 8, ha occupato il mio spazio per le gambe. © Lightmareman / Reddit
  • Un giorno, una donna è salita su un affollato autobus nell’ora di punta e si è seduta sulle mie ginocchia. Era sulla trentina, vestita come se lavorasse in un bell’ufficio, all’apparenza normale, tranne per il fatto che si fosse seduta sulle mie ginocchia. Non ho detto niente per 2 isolati, ho cercato di trovare il coraggio per dire qualcosa, poi si è alzata e se n’è andata. Nessuno ha detto una parola. © Unknown author / Reddit
  • Stavo andando nella città dei miei genitori per Natale. Ho deciso di prendere l’autobus e ho comprato un biglietto online in anticipo. Ho scelto il posto dietro l’autista perché è il migliore per le mie gambe lunghe e la mia altezza e non volevo sentirmi male durante i miei primi mesi di gravidanza. Quando l’autobus è arrivato, c’era una giovane donna al mio posto. Abbiamo avuto questa conversazione:
    — Mi scusi, questo è il mio posto. Cosa dice il suo biglietto?
    — Ci sediamo tutti dove vogliamo.
    — Non m’importa degli altri, voglio il mio posto, per favore.
    — Il mio biglietto non ha un numero.
    — Mi mostri il suo biglietto, per favore, è impossibile.
    — Non le mostro un bel niente.
    Si è messa le cuffie e si è girata. Ho chiesto aiuto all’autista e alla fine ha risolto il problema: il suo posto era il numero 17, lo ha raggiunto tutta delusa. © mannab / Pikabu

Hai mai viaggiato con persone che ti hanno fatto rimpiangere di non essere rimast* a casa quel giorno?

Anteprima del credito fotografico Eugen*** / Pikabu
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