Il lato positivo
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10 film cult che manipolano in maniera impercettibile gli spettatori

I film, in particolare quelli che diventano cult, influenzano in parte la nostra visione del mondo, il nostro comportamento e persino i nostri valori morali. Una cosa è quando un film fa propaganda apertamente, facendolo subito notare, un’altra è quando, in modo sottile e impercettibile, insinua certe idee, che non sono sempre belle, nella testa dei suoi spettatori. E la situazione diventa ancora più seria se il film viene visto da bambini o adolescenti.

Noi de Il Lato Positivo abbiamo guardato con piacere diversi film leggendari e in alcuni abbiamo trovato messaggi piuttosto offensivi e persino tossici.

1. Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971) e La fabbrica di cioccolato (2005)

Willy Wonka è un personaggio insolito. È psicologicamente traumatizzato ma è riuscito a far fronte a questo disturbo creando una fabbrica di cioccolato. È piuttosto eccentrico, ma per qualche ragione nessuno è allarmato dalla sua idea di voler instaurare un rapporto “speciale” con il personaggio principale, Charlie. È un uomo carino e fuori di testa, ma quando qualcuno lo irrita, la follia svanisce e la sua furia viene a galla.

Il messaggio principale del film è che non dovremmo percepire misteriosi estranei come persone pericolose. Bene, dopo aver visto il film, un bambino potrebbe davvero accettare di andare da qualche parte quando un uomo simpatico e affascinante gli offre una tavoletta di cioccolato e lo invita a fare una passeggiata. Ma è improbabile che il bambino in questione, dopo questo incontro, erediti una fabbrica di cioccolato.

2. La bella e la bestia (2017)

L’idea chiave di questo film (e di altri simili come Shrek) è che la bellezza esteriore non è così importante, mentre è quella interiore che conta. Tuttavia, una volta che esamini più da vicino la trama, vedrai immediatamente che i registi si contraddicono.

Il principe azzurro è stato trasformato in bestia perché la sua anima era in realtà piuttosto cattiva e per questo è stato maledetto dalla maga. Una volta che una bella ragazza si innamora della brutta bestia e il sentimento si rivela reciproco, la maga riappare per annullare la maledizione. Tutto si risolve alla fine del film, ma l’idea che la bellezza interiore sia una priorità diventa insensata.

3. Il diavolo veste Prada (2006)

La famiglia di Andy è stata empatica con lei quando ha avuto difficoltà ad adattarsi al suo nuovo lavoro. Ma una volta che ha iniziato ad avere successo, tutti, a partire dal suo ragazzo fino ad arrivare ai suoi amici e persino i colleghi, hanno iniziato a odiarla.

Dall’altra parte vediamo Miranda Priestly, una donna che ha costruito una carriera di successo ma ha perso il marito. E questo è uno dei possibili modi in cui la vita di Andy potrebbe svilupparsi.

Pertanto, il film promuove attivamente idee semplici ma non carine: se una donna ha successo sul lavoro, prima o poi dovrà decidere tra la sua carriera e la sua vita personale. Tra l’altro, questo film suggerisce anche la decisione “giusta” che bisognerebbe prendere per la propria vita. In più, il ragazzo di Andy avrebbe potuto effettivamente stare con lei e svolgere il ruolo di “casalingo” visto che il suo potenziale di crescita professionale era limitato.

4. A Christmas Story — Una storia di Natale (1983)

Ralphie sogna di comprare un fucile ad aria compressa per Natale, ma i suoi genitori non vogliono comprarglielo perché credono che sia troppo pericoloso. Il bambino non si arrende e scrive a scuola un grande saggio con una descrizione dettagliata dell’arma che sogna, ma questa mossa non funziona. Poi Ralphie va da Babbo Natale e gli chiede di regalargli quest’arma, ma anche Babbo Natale pensa che sia pericolosa.

Alla fine, il bambino, sconvolto, riceve finalmente il tanto atteso “giocattolo” per Natale. L’idea del film è semplice: se vuoi qualcosa, sii testardo e tenace e l’otterrai, anche se adulti e personaggi autorevoli sono contrari. L’idea sarebbe giusta se il regalo desiderato da Ralphie non sollevasse così tanti dubbi.

5. Breakfast Club (1985)

Il classico film cult basato su un dramma adolescenziale dovrebbe sfatare gli stereotipi su persone emarginate e incomprese, atleti perfetti, giovani d’oro e teppisti testardi. Invece, i registi hanno solo rafforzato questi cliché.

Ad esempio, il ragazzaccio, John Bender, continua a umiliare Claire, la ragazza di famiglia benestante, e a fare il prepotente con lei per metà del film, ma alla fine si innamora. Poi, tutto finisce con un bacio. Sfortunatamente, è chiaro solo agli adulti che queste relazioni hanno vita breve non appena spuntano i primi problemi perché, per quanto ci si possa impegnare, gli opposti si attraggono, ma è raro che funzino. Inoltre, c’è un’altra idea allarmante nascosta nella storia: se ti picchia, ti ama (cosa che può essere vista nelle scene in cui John cerca Claire solo per farla piangere).

Poi c’è Allison, la ragazza strana che si veste in modo insolito, dietro la quale si cela un altro messaggio assurdo dato che, alla fine del film, si trasforma con l’aiuto della bellissima e popolare Claire, spiengendo Andrew, l’atleta che non l’ha mai notata, a chiederle di frequentarsi. Qual è l’idea chiave qui? Se non sei come gli altri, conformati e tutto andrà bene.

6. La dura verità (2009)

Questa commedia romantica segue la storia di Abby, una donna in carriera che subisce continue battute d’arresto mentre cerca di migliorare la sua vita personale. Improvvisamente, incontra Mike, che sarà un ospite del suo show. L’intervento di Mike è apertamente sessista: ad esempio, le donne che non sono d’accordo con lui vengono definite da lui stesso “brutte e disinteressate agli uomini”.

Dopo, Mike diventa il mentore di Abby e le dà consigli su come trovare un uomo perbene. I suoi suggerimenti sono piuttosto ambigui, in quanto le dice di fingere che vada tutto bene, anche se non è così e di ridere alle battute, anche se non sono divertenti. E anche se sembra che una persona intelligente e di successo come Abby metta in dubbio tutti questi suggerimenti, il suo desiderio di avere un uomo prevale su tutte le altre sue aspirazioni.

Inoltre, l’intero film incoraggia l’idea che sia molto facile manipolare gli uomini per raggiungere i propri obiettivi “femminili”. La conclusione? Questo film è un esempio di sessismo nella sua forma più pura.

7. Fight Club (1999)

Questo film difficilmente può essere definito innocuo, ma è comunque considerato un cult, perché è una delle migliori storie su una persona che si oppone al sistema e vince la sua battaglia. In altre parole, è abbastanza stimolante.

Tuttavia, vale la pena guardarlo da un altro punto di vista. In realtà, il pensiero principale è il seguente: se vuoi essere un vero uomo, picchia un po’ di persone. L’idea che qualcuno debba comportarsi in una certa maniera a seconda del proprio genere è profondamente errata.

8. Romeo e Giulietta (e tutti i suoi remake)

La tragica storia d’amore che ha ispirato molte generazioni nasconde in realtà un messaggio molto pericoloso. È possibile dare una battuta d’arresto alla propria vita se il proprio compagno muore. Tuttavia, da un punto di vista psicologicamente sano, la decisione dovrebbe essere diversa da quelle prese nel film. Bisognerebbe superare tutti i dolori e le difficoltà della perdita di una persona cara, imparando a vivere senza di lei.

Inoltre, le cose che fanno Romeo e Giulietta non possono essere giustificate perché fatte in nome dell’amore. Privarsi della vita non è una prova di fedeltà ma un atto di debolezza, di egoismo e, probabilmente, di un problema più serio.

9. Genitori in trappola (1961 e 1998)

Il film promuove un pensiero tossico in cui possono incorrere i bambini traumatizzati dal divorzio dei genitori: dà loro speranza, convincendoli che la separazione dei loro genitori sia un enorme errore e che tutto possa ancora essere risolto. Sfortunatamente, le cose sono un po’ più complicate nella vita reale e i bambini non dovrebbero interferire con la vita personale degli adulti. Inoltre, non dovrebbero odiare i nuovi partner dei genitori.

10. Iron Man (2008)

Tony Stark, noto anche come Iron Man, è estremamente ricco e si comporta seguendo gli stereotipi sulle persone ricche. È vendicativo, crudele e fa quello che vuole, abbandonando qualsiasi norma morale. Pertanto, il messaggio che viene trasmesso agli spettatori è il seguente: se hai molti soldi, puoi fare quello che vuoi e non sarai ritenuto responsabile.

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