Il lato positivo
Il lato positivo

11 luoghi comuni che vediamo sempre nei film ma non hanno niente a che fare con la realtà

Tutto quello che vediamo in un film è spesso inventato di sana pianta, ma moltissime persone finiscono per credere che certe cose che vediamo sul grande schermo siano reali o almeno possibili. I film, però, non sono documentari e il loro obiettivo è raccontare una storia nel modo più coinvolgente possibile, se necessario forzando un po’ i limiti delle leggi fisiche.

Il sole non è affatto giallo.

In gran parte dei film, i produttori scelgono di rassicurare gli spettatori e le loro certezze, anche quando sono sbagliate. Il sole, ad esempio, a noi sembra giallo a causa della distorsione visiva provocata dalla nostra atmosfera. La verità è che il sole è di un accecante colore bianco — tranne che sul grande schermo. Nei film il sole è sempre giallo, anche quando lo si esplora da vicino, nello spazio.

Il “Miranda Warning” non viene detto durante l’arresto.

Classica scena di centinaia di film o serie televisive: una persona sospetta viene arrestata, ammanettata e condotta verso l’auto della polizia: nel frattempo i poliziotti recitano all’arrestato l’obbligatorio “Miranda Warning”. Ma perché farlo durante l’arresto? Il sospettato non aprirà certo bocca in quel momento. In realtà, l’avviso viene recitato ai sospettati non al momento dell’arresto, ma prima dell’interrogatorio. Altrimenti, l’interrogatorio non potrà essere usato in tribunale.

Il DNA non può preservarsi nell’ambra per milioni di anni.

Tutti ricordiamo come nel primo Jurassic Park, gli scienziati riuscivano ad estrarre il DNA di vari dinosauri da zanzare rimaste intrappolate nell’ambra. Tutto questo naturalmente è pura fantascienza, visto che il DNA decade e l’ambra non è certo ideale per preservarlo. Quindi, mettiamoci l’anima in pace, non è possibile estrarre il DNA degli antichi dinosauri. E anche se fosse possibile, non verrebbe estratto dagli insetti intrappolati nell’ambra.

La comunicazione istantanea a grandissima distanza è impossibile.

Per chi scrive un film di fantascienza, la comunicazione istantanea tra la Terra e un astronauta distante miliardi di km è un utile trucco per far scorrere la trama, ma nella realtà è fisicamente impossibile. E parliamo proprio di leggi universali della fisica. Finché la distanza è quella tra la Terra e la Luna le comunicazioni sono ancora rapide, ma già su Marte per esempio, servirebbero 12,5 minuti per inviare un messaggio radio verso la Terra, e altrettanti per ricevere la risposta.

Non è vero che gli squali possono individuare una goccia di sangue nel mare da km di distanza.

I predatori hanno un olfatto molto sviluppato, e gli squali non fanno eccezione. Ma al cinema le loro abilità sono fortemente esagerate per esigenze drammatiche. Gli squali possono in effetti avvertire l’odore del sangue nell’acqua, ma non da distanze esagerate. Per giunta, il sangue umano non sembra nemmeno interessarli più di tanto, o comunque non più di quello di altri mammiferi. In ogni caso, sempre meglio non tuffarsi in mare aperto se si ha una ferita ancora sanguinante.

Non ha senso chiedere a un barista di riconoscere qualcuno da una foto.

Se nella realtà i poliziotti andassero davvero a mostrare le foto dei sospettati al barman in un locale, non caverebbero mai un ragno dal buco. Nemmeno allungando loro la proverbiale banconota. I baristi ogni giorno servono centinaia di clienti e non si soffermano certo ad osservare le loro fattezze o ascoltare le loro conversazioni. Servirebbe un barista robot, che registri le facce di tutti i clienti.

I topi NON vanno matti per il formaggio.

Questo è un mito dalle origini ignote, che il cinema ha semplicemente sfruttato ad ogni occasione, ma non ha alcun riscontro nella realtà. Anzi, il formaggio è proprio l’ultima cosa che un topo sceglierebbe di mangiare. La BBC ha anche condotto un esperimento: a dei topi venivano dati formaggio, uva e noccioline. Tutti i roditori mangiavano subito le noccioline, qualcuno anche l’uva, ma il formaggio non l’hanno degnato di uno sguardo. Chissà, forse non era abbastanza pregiato.

Il trucco del “poliziotto buono e poliziotto cattivo” non ha alcuna efficacia.

Questo è un luogo comune talmente abusato dal cinema che, seppure fosse davvero usato nella realtà, qualsiasi sospettato riconoscerebbe subito. Tanto da non essere praticamente utilizzato in nessun interrogatorio reale. Inoltre, le tecniche usate nei film dai “poliziotti cattivi” possono rivelarsi in realtà illegali o potrebbero spaventare il sospettato così tanto da indurlo a fare scena muta.

Non esiste la perfetta memoria fotografica.

Molti dei personaggi più iconici di film e serie televisive sfoggiano una memoria fotografica precisa fino al minimo dettaglio, come Mike nella serie Suits e Lisbeth nella saga Millennium. In realtà, la cosa non ha alcun fondamento scientifico. Quello che esiste nella realtà è la cosiddetta memoria eidetica, una accentuata capacità di ricordare le immagini in ogni dettaglio già dopo una singola occhiata. Ma la precisione del ricordo tende a sbiadire col passare del tempo, quindi è impossibile ricordare tutto con precisione anche a distanza di anni, come si vede nei film.

Non è possibile tingere di biondo i capelli scuri senza lasciare traccia del colore originale.

Non sappiamo bene quali prodotti utilizzino nei film per schiarire i capelli scuri, ma di sicuro sono prodotti che non esistono nel mondo reale. Nei film, basta una mano di tinta ed ecco una perfetta chioma platinata. In realtà, la tinta non copre subito i capelli scuri ed è impossibile non notare tracce del colore di base. Ma soprattutto, non fate come nei film e indossate i guanti quando applicate la tinta sui capelli.

Quali altri luoghi comuni dei film secondo te sono pura invenzione?

Condividi quest'articolo