Il lato positivo
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11 modi in cui film e serie TV hanno usato stereotipi tipo “due pesi, due misure”

Nei film e nelle serie televisive si usano sempre stereotipi diversi per uomini e donne. Come le arcigne donne in carriera, sempre antipatiche al confronto dei più affabili e rispettati uomini d’affari. Oppure il modo negativo in cui vengono ritratti gli uomini disoccupati, mentre per una donna la disoccupazione è ancora mostrata come una “norma”. Certo, si tratta di semplificazioni che man mano anche il cinema si sta lasciando alle spalle, ma vale la pena fare un piccolo ripasso.

Le donne in carriera sono arpie, gli uomini d’affari sono eroi.

Se in un film c’è una donna che ha potere e successo negli affari, è probabile che sarà un personaggio sgradevole. Una che umilia o intimidisce i suoi sottoposti. Nessuno è felice per il suo successo perché tutti sono terrorizzati da lei. L’esempio classico è Miranda Priestly de Il diavolo veste Prada.

Mentre nel caso degli uomini, persino quelli come Christian Grey di Cinquanta sfumature di grigio, il potere e il successo sono sempre visti come parte del loro carisma.

Quando lui molla lei sull’altare è un poco di buono, quando invece è lei a lasciare lui allora è l’eroina del film.

Se un fidanzato abbandona una sposa all’altare, sarà raffigurato come il diavolo in persona e il trauma della donna sarà sviscerato in ogni dettaglio. Magari poi alla fine lei lo perdona, ma per gli spettatori ormai è troppo tardi. Come nel caso di Mr. Big in Sex and the City. Le fan non riescono ancora a capacitarsi di come Carrie sia tornata insieme a lui.

Ma se invece è la sposa a piantare in asso il fidanzato sull’altare, la faccenda è diversa. Lo fa per diventare indipendente o per trovare il vero amore. Come nel film Se scappi ti sposo. Il poveraccio di turno non è mai rappresentato in modo che gli spettatori possano empatizzare con lui.

Le coppie in cui la donna è più attraente dell’uomo sono la norma, il contrario è una rarità.

Nei film e nelle serie, spesso vediamo donne bellissime che escono con uomini meno attraenti. E non è solo la nostra opinione, è un effetto voluto dagli autori. Per esempio, Charlotte in Sex and the City all’inizio non era attratta da Harry eppure alla fine si è comunque innamorata di lui.

Mentre molto raramente vediamo sullo schermo delle donne “ordinarie” insieme a uomini di bellezza mozzafiato. Una rara eccezione è Il diario di Bridget Jones. Nonostante le sue insicurezze, la protagonista riesce a conquistare due uomini davvero affascinanti.

Quando lo stalker è un uomo è — giustamente — uno psicopatico, quando la stalker è una donna è “adorabile”.

Nei film e nelle serie, gli uomini che sviluppano fascinazioni ossessive verso le donne che amano sono ritratti come autentici mostri. Ed è giusto: non sanno quando fermarsi e finiscono per spingersi troppo oltre, come, ad esempio, il complesso personaggio protagonista della serie You.

Ma se ad essere ossessionata è una ragazza, allora è sempre una commedia. Per esempio, Helga di Hey Arnold! ha costruito un altare per il ragazzo che le piaceva. Mentre Elle di La rivincita delle bionde ha perseguitato il suo ex e si è persino iscritta alla sua stessa università pur di riconquistarlo.

Se un padre è assente, nei film viene perdonato. Mentre una madre sbadata sarà condannata a vita.

Nei film si vedono spesso genitori assenti e presi dai loro impegni, o semplicemente distratti nei confronti dei figli. Ma che si tratti di commedie o drammi, il cinema racconta in modo molto diverso la stessa storia a seconda che si tratti di un papà o una mamma. Nel film Bugiardo bugiardo, il protagonista Jim Carrey si scorda perfino il compleanno del figlio, ma alla fine riesce a cambiare.

Ma se a sbagliare è la madre, gli spettatori non la perdoneranno mai. Kate McCallister di Mamma ho perso l’aereo è ancora considerata una delle peggiori madri della storia del cinema. Ma tutti tendono ad ignorare che anche suo marito si era dimenticato del piccolo Kevin.

Una donna disoccupata è una casalinga, un uomo disoccupato è un fallito.

Una donna disoccupata che resta a casa per badare alle faccende e alle famiglie, insomma una casalinga, è ancora rappresentato come la norma, ad esempio nel caso delle affascinanti protagoniste di Desperate Housewives. Per gli uomini invece il discorso è completamente diverso.

Nel film Lo stagista inaspettato, è il marito che decide di occuparsi della casa e della bambina mentre la moglie si dedica alla sua azienda. Cosa che alla lunga lo rende frustrato, incrinando il loro rapporto.

Anche quando si tratta di una commedia, come l’iconica sitcom Friends, vediamo che Chandler resta disoccupato e inizia subito a disperarsi, tanto che sua moglie Monica deve aiutarlo a rimettersi in piedi.

Una ragazza deve modificare radicalmente il suo look per farsi notare da un ragazzo. Nel caso opposto invece, a lui basta essere tenace.

Uno dei più triti luoghi comuni delle commedie romantiche è quello in cui una ragazza che all’inizio è rappresentata come la classica “bruttina” arriva a modificare del tutto il suo look, si rivela “sexy” e finalmente conquista il suo principe azzurro. Come nel caso del film Kiss Me. Succede molto più raramente che a cambiare look debba essere l’uomo.

Per i ragazzi, nei film e nelle serie, di solito basta essere molto tenaci e pazienti e alla fine riusciranno a conquistare la ragazza dei loro sogni. Naturalmente lui dev’essere buono e simpatico, così che lei si innamorerà di lui per le sue qualità più che per il suo aspetto. Come nel caso di Ross in Friends.

Gli uomini che passano ore ai videogame sono normali e divertenti. Le ragazze invece sono “strane”.

La maggior parte dei personaggi che giocano ai videogames sono uomini. Le donne gamer sono molto meno presenti nei film e nelle serie, e per lo più solo per far ridere.

Funziona così anche quando la ragazza si rivela molto più forte dei suoi amici maschi ai videogame. Penny di The Big Bang Theory era un tale prodigio dei videogame che Sheldon non poteva credere ai suoi occhi. Più avanti però, la ragazza sviluppa una dipendenza per i videogiochi.

I cattivi possono essere perdonati, se sono maschi. Quasi mai se sono femmine.

Le antagoniste femminili non hanno alcuna opportunità di redenzione, spesso sono raffigurate come vere incarnazioni del male. Nel caso dei cattivi al maschile invece, viene data possibilità di redimersi.

Prendiamo il caso di Hela in Thor: Ragnarok. Apparsa solo in un film del franchise e quindi impossibilitata a farsi perdonare. Il conflitto tra Thor e Loki lasted va avanti per diversi film e Thor alla fine perdona sempre il malvagio fratello.

Kylo Ren da Star Wars è stato a sua volta in grado di farsi perdonare. Malgrado abbia compiuto atti imperdonabili, gli viene concessa la scappatoia di essere solo l’ennesima pedina dei Sith.

Gli uomini infantili sono orribili, le donne infantili sono adorabili.

Gli uomini immaturi e infantili vengono raffigurati come degni di scherno in quasi tutti i film e le serie, mentre le donne che hanno gli stessi tratti vengono rappresentate come adorabili e “innocenti”.

Come il personaggio di Zach Galifianakis in Una notte da leoni, e quello di Sophie in Mamma Mia!

I film d’azione sono tutti al maschile, i personaggi femminili sono spesso ai margini.

Anche quando in un film d’azione c’è un personaggio femminile tosto almeno, se non più, quanto la sua controparte maschile, è probabile che verrà comunque messa da parte per far spazio all’eroe.

Nel film Hancock, ci sono solo due personaggi dotati di superpoteri: il protagonista e sua moglie. Hancock sarà colui che proteggerà il mondo, sua moglie si accontenterà di fare... la moglie.

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