12 esempi di libertà artistica presi dai costumisti di famosi film storici
Spesso i film storici ci mostrano abiti che non hanno nulla a che fare con l’epoca che pretendono di rappresentare. Ma non è a causa della negligenza degli artisti. Nella maggior parte dei casi, i creatori lo fanno per precise scelte estetiche. Oltre a richiamare l’epoca, gli abiti devono mettere in risalto gli attori, intonarsi allo stile generale del film e risultare anche familiari per lo spettatore moderno. Se la troupe riuscirà a soddisfare tutti questi requisiti, il film avrà sicuramente successo.
Elizabeth: The Golden Age
I costumi di questo film presentano una serie di inesattezze storiche. Elisabetta I era una grande fan di pizzi, merletti, pietre preziose e ricami intricati. Ma i costumisti del film hanno ridotto al minimo il numero di orpelli per non distrarre l’attenzione degli spettatori. Hanno scelto di usare il colore dei costumi per delineare il carattere della regina rispetto agli altri personaggi. Di conseguenza, la sovrana appare sullo schermo con abiti dai colori molto più vividi e accesi di quanto indossasse nella realtà.
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Inoltre, i costumi della regina erano privi di un elemento chiamato farthingale — una specie di cornice piatta e larga, indossata sotto l’abito per dargli la tipica forma in voga tra la nobiltà di quegli anni. La silhouette di Cate Blanchett è snella e morbida nel film, priva delle spalle ipertrofiche che erano un altro tratto distintivo di quegli anni. Ad ogni modo, le libere interpretazioni non hanno impedito ai costumisti di creare un look convincente e di ottenere l’Oscar per i migliori costumi.
Il grande Gatsby
I costumi maschili mostrati nel film sono generalmente accurati per l’epoca in cui ambientato, mentre per quelli femminili, creati da Miuccia Prada, sono stati apportati notevoli cambiamenti. Al posto degli abiti dritti e tutti d’un pezzo tipici dell’epoca, nel film notiamo abiti aderenti e scollature a V.
Un’altra licenza artistica ideata dai costumisti del film riguarda gli accessori: collant e tacchi a spillo, ad esempio. Anche in questo caso comunque il film non ne ha risentito, anzi, i costumi sono parte integrante del film e del suo fascino particolare.
L’altra donna del re
Proprio come abbiamo già visto nel caso di Elizabeth: The Golden Age, i costumisti di questo film del 2008 hanno lasciato da parte volutamente il farthingale. Hanno invece usato le crinoline per creare volume, ottenendo però abiti dalla forma anacronistica rispetto all’epoca in cui è ambientato il film.
Un’altra libertà che i costumisti si sono concessi per il film è l’uso del verde, piuttosto insolito per l’epoca dei Tudor. Prima del XIX secolo, i fabbricanti di tessuti utilizzavano due tipi di tinture per ottenere il colore verde: il blu e il giallo, cosa che non permetteva di ottenere tinture di buona qualità. Quindi è decisamente improbabile che la nobiltà dell’epoca utilizzasse un colore associato alle classi sociali meno abbienti.
Maria regina di Scozia
Il film è ambientato nel XVI secolo ma gran parte dei costumi sono stati realizzati in denim, tessuto inventato solo nel XIX secolo. Secondo la costumista Alexandra Byrne, i personaggi hanno potuto così apparire più attraenti e comprensibili per gli spettatori con abiti realizzati in questo tessuto grezzo di jeans. In effetti, la scelta di un materiale così anacronistico per l’epoca ha sicuramente dato al film un look visivo unico e innovativo.
Shakespeare in Love
Sebbene si tratti di un film che è una vera e propria fantasia storica, l’azione si svolge comunque intorno a un personaggio realmente vissuto in un’epoca ben precisa, quella elisabettiana. Ma per non limitare i movimenti degli attori e garantire una maggiore identificazione per il pubblico, i costumisti hanno semplificato e ridotto al minimo le ricche decorazioni in voga all’epoca.
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Per esempio, l’aspetto degli abiti maschili è stato profondamente modificato. Lo studio ha deciso di evitare la tipica calzamaglia in voga a quei tempi e di rendere sia le giacche che i pantaloni un po’ più lunghi. Alla fine, gli spettatori hanno visto una bella storia d’amore che non aveva nulla a che fare con la realtà storica. Ma dato il trionfo di critica e pubblico e i sette premi oscar, sicuramente va bene così.
Piccole donne
La celeberrima storia delle quattro sorelle March si svolge negli Stati Uniti durante gli anni della guerra di secessione, in un’epoca in cui sottovesti e corsetti erano obbligatori nel guardaroba di ogni signora. Ma per rendere al meglio la personalità dei personaggi, i costumisti hanno modernizzato il look di Beth e Jo. Quest’ultima indossa un gilet da uomo al posto del corsetto, mentre Beth non porta le crinoline.
Cleopatra
Abiti aderenti, bustier, scarpe con tacchi alti, abbondanza di paillettes, materiali sintetici e un’acconciatura decisamente anni ’60... Ci sono così tanti dettagli sbagliati dal punto di vista storico in questo film che l’elenco potrebbe andare avanti all’infinito.
Malgrado ciò, il glamour degli anni ’60 e tutti i dettagli chic non hanno rovinato il film. Al contrario, grazie al certosino lavoro dei costumisti, gli spettatori hanno assistito a un film colossale in cui la sola Cleopatra indossava 38 abiti diversi (inizialmente era previsto che ne indossasse 65!).
La fiera della vanità
Il film si svolge nell’Inghilterra del XIX secolo, dove i colori tenui e pastello erano di moda, mentre i colori vivaci erano usati solo in rari casi. Ma i costumisti sono andati nella direzione opposta: ecco dunque che la protagonista indossare abiti sempre più sgargianti tanto più il suo rango sociale diventa più alto. Quindi, grazie all’approccio poco ortodosso dei costumisti, gli abiti si trasformarono da semplici costumi in uno strumento che delinea la personalità e le ambizioni del personaggio.
Padrona del suo destino
La protagonista è rappresentata come una donna sensibile, fragile ma fieramente indipendente. Questa sua personalità è sottolineata da abiti dai colori pastello, tessuti leggeri e maniche larghe.
Ma la verità è che le signore, comprese le cortigiane, indossavano un corsetto di metallo sopra la biancheria intima nella Venezia del XVI secolo, l’epoca in cui si svolge il film. Le faceva sembrare più grandi di quanto non fossero e non era certo una moda elegante, secondo i nostri canoni moderni.
Inoltre, i baschi presenti in quasi tutti gli abiti della protagonista non erano di moda all’epoca. Tuttavia, dobbiamo ammettere che l’idea di modernizzare il look per una migliore riuscita estetica del film, ha di certo reso al meglio il lato più etereo e romantico della storia, cosa che sarebbe stata impossibile da ottenere se i costumi fossero stati fedeli a quelli realmente usati in quell’epoca.
Anna Karenina
Anna Karenina è ambientato negli anni Settanta del XIX secolo. Ci si aspetterebbe perciò di vedere sullo schermo la moda di quell’epoca, come gli abiti a bustino decorati con ricche rifiniture sotto forma di numerose pieghe, frange, balze e volant.
Invece i creatori del film hanno deciso di ispirarsi alle collezioni di alta moda degli anni ’50 del XX secolo, enfatizzando la silhouette. Di conseguenza, invece di abiti con abbondanti orpelli, gli spettatori hanno visto abiti più eleganti — per i nostri standard — e non appesantiti da troppi dettagli.
Inoltre, ballare senza guanti era considerato un segno di pessima educazione per le signore. I guanti potevano essere rimossi solo durante i pasti, durante la musica e i giochi di carte.
Dirty Dancing
Il personaggio di Jennifer Grey è rimasto nella memoria collettiva con i suoi pantaloncini di jeans a vita alta. Tuttavia, i costumisti non hanno tenuto conto del fatto che negli anni ’60 (periodo in cui si svolge il film) gli abiti per la moda di tutti i giorni non erano fatti di denim. A quei tempi, il denim era usato da chi svolgeva lavori duri, non certo dalle adolescenti.
Orgoglio e pregiudizio
I costumi che il personaggio di Keira Knightley indossa nel film sono quasi perfetti, in termini di accuratezza storica. Tranne che per il piccolo dettaglio scarpe. In molte scene si vede che Elizabeth indossa stivali di gomma Wellington, inventati non prima di 40 anni dopo gli anni in cui si svolge il romanzo di Jane Austen.