Il lato positivo
Il lato positivo

Chi era l’uomo più ricco del mondo e com’era la sua vita

Attualmente, i magnati Elon Musk e Jeff Bezos stanno facendo a braccio di ferro per ottenere il titolo di “persona più ricca del mondo” e i loro tentativi di superare l’altro hanno dato luogo a una divertente rivalità. Ad ogni modo, se teniamo conto della storia, i due impallidiscono di fronte all’uomo più ricco di sempre, un re africano chiamato Mansa Musa.

Probabilmente ti starai chiedendo chi sia Mansa Musa ed è per questo che Il Lato Positivo è qui per presentartelo e condividere la sua storia con te.

Mansa Musa fu un sovrano dell’Impero del Mali nell’Africa occidentale.

Nato come Musa I nel 1280, gli venne dato il titolo di “Mansa” (che vuol dire “sultano” o “imperatore” in lingua mandinka) dopo che salì al trono nel 1312.

Ottenne il potere dopo che il suo predecessore e fratello Mansa Abu-Bakr abdicò per andare in spedizione nell’Oceano Atlantico, un viaggio dal quale sfortunatamente non tornò.

Il regno del Mali crebbe sotto il dominio di Mansa Musa e si espanse di 3.000 km dall’Oceano Atlantico fino alla nazione che oggi è la Nigeria. Copriva anche parti di quelli che oggi sono il Senegal, la Mauritania, il Burkina Faso, il Gambia, la Guinea-Bissau, la Guinea e la Costa d’Avorio.

Fu uno degli imperi più vasti dell’Africa occidentale e la sua lingua e le sue leggi hanno influenzato la cultura odierna della regione.

Le ricchezze di Mansa Musa venivano dalle risorse naturali della regione, ossia l’oro e il sale.

Nel XIV secolo, l’Impero del Mali possedeva quasi metà dell’oro presente nel mondo, e ogni pezzo apparteneva a Mansa Musa.

Come ha spiegato uno specialista, il regno del sovrano aveva accesso illimitato alle risorse più preziose del tempo.

Anche i centri di scambio di altri beni erano localizzati nel territorio di Mansa Musa, quindi ottenne ricchezza anche da quelle attività.

Il suo patrimonio netto è stimato a 360 miliardi di euro.

Anche se il loro patrimonio netto fluttua costantemente, sia Bezos che Musk hanno registrato un valore che ha raggiunto i 180 miliardi di euro.

Ma sono ancora a centinaia di miliardi di distanza rispetto ai 360 miliardi di euro che gli esperti hanno calcolato per Mansa Musa, al netto dell’inflazione. Questo ricco sovrano avrebbe dato filo da torcere anche alla fittizia Wakanda.

In un’intervista della BBC, un professore ha detto che “i calcoli odierni della ricchezza di Musa sono così mozzafiato che è quasi impossibile comprendere quanto fosse davvero ricco e potente.”.

Viaggiava lussuosamente e portò la sua intera scorta di sicurezza con lui nel suo pellegrinaggio alla Mecca.

Secondo quanto riportato, quando nel 1324 Mansa Musa intraprese un pellegrinaggio, portò con sé 60.000 uomini.

La sua scorta includeva tutti i suoi ufficiali reali, soldati, mercanti, schiavi, alcune capre e pecore per il cibo e circa cento cammelli che trasportavano carichi d’oro.

Viaggiavano anche con stile, dato che molti di loro erano vestiti d’oro e seta persiana pregiata.

Mansa Musa era anche un filantropo.

Secondo dei resoconti storici, Mansa Musa donò oro alle persone povere che incontrò lungo il suo viaggio e scambiò oro per dei souvenir quando attraversò Il Cairo e Medina.

L’antico storico Al-Umari scrisse della sua conversazione con un emiro de Il Cairo, che conobbe Mansa Musa. Egli disse che il re africano parlava attraverso un interprete, anche se conosceva bene l’arabo. Inoltre, diede molto oro nativo e altri oggetti di valore alla tesoreria.

Quando era a Il Cairo, regalò così tanto oro da causare una crisi economica.

Secondo l’emiro, Mansa Musa “inondò” Il Cairo con le sue ricchezze. L’eccesso d’oro ne causò la perdita di valore e questo provocò perdite economiche per un valore di circa 1.3 miliardi di euro in tutto il Medio Oriente.

“Regalò così tanto oro maliano lungo la strada che ai jelis [cantastorie africani] non piace lodarlo nelle loro canzoni, perché pensano abbia sprecato risorse locali fuori dall’impero”, ha detto un accademico.

Il re africano era così potente che, durante il suo viaggio, ottenne dei territori.

Sembra che i souvenir non bastassero per Mansa Musa. Infatti, prese anche il territorio di Gao all’interno del regno Songhai ed espanse l’impero fino all’estremità meridionale del deserto del Sahara.

D’altro canto, utilizzò la sua immensa ricchezza anche per il bene superiore. Durante il suo regno, commissionò università, biblioteche e altre strutture in tutto il regno. Alcuni di questi antichi edifici sono ancora in piedi al giorno d’oggi.

Mansa Musa mise sé stesso e il suo impero sulla mappa. Letteralmente.

In una mappa del 1375 di un Atlante catalano, sopra a Timbuctù (che divenne parte dell’Impero del Mali), c’era un disegno di un re africano rappresentato mentre sedeva su un trono e teneva in mano un pezzo di metallo prezioso.

Nel XIX secolo, Timbuctù ottenne lo status mitico di “Città perduta dell’oro” e divenne una destinazione popolare tra i cercatori di tesori e gli esploratori.

L’Impero del Mali crollò quando Mansa Musa morì.

Al sovrano opulento viene dato il merito di aver cominciato la tradizione dell’istruzione in Africa Occidentale. Ma se era così ricco e riverito, come mai non ne abbiamo mai sentito parlare?

Dopo la morte di Mansa Musa, negli anni ’30 del 1300, i suoi figli ereditarono il trono. Purtroppo, non furono in grado di tenere insieme l’Impero e gli stati più piccoli si separarono uno alla volta.

Quando gli europei arrivarono nella regione, il regno finì per sempre. Secondo un esperto: “La storia del periodo medievale è ancora vista ampiamente solo come storia occidentale”, motivo per cui la storia di Mansa Musa è relativamente sconosciuta.

Se Mansa Musa fosse vivo, qual è una domanda che gli vorresti fare? Se avessi a disposizione dei miliardi, come o dove li spenderesti?

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