“Dico ai giovani lavorate, tenete duro ma non scordate che a casa avete il gatto, la mamma o l’amante”, il consiglio di Giorgio Armani
Quasi alle lacrime, in toga e berretto, Giorgio Armani ha ricevuto di recente a Piacenza la laurea honoris causa in Global Business Management dall’Università Cattolica. Si tratta del quinto titolo accademico della sua carriera (dall’Royal College of Art alla Saint Martins di Londra, all’Accademia di Brera e alla Laurea in Disegno Industriale del Politecnico), che ha voluto dedicare ai giovani: “Ho parlato di me pensando soprattutto a voi studenti. E vorrei, con la mia storia, essere un esempio, uno stimolo e ricordare a tutti che il lavoro vero e l’amore portano lontano”.
“Ricevere questa laurea è stato qualcosa che mi ha toccato profondamente”, ha dichiarato. “E non solo perché mi è stata conferita nella mia amata città natale, ma perché è un riconoscimento all’Armani imprenditore, a quella figura che ho dovuto inventare da zero superando, soprattutto all’inizio, momenti di grande difficoltà”. Ha raccontato di aver affrontato tali momenti con determinazione e passione, come dopo la morte del suo socio Sergio Galeotti. Durante la cerimonia, si è soffermato a lungo sui suoi affetti: “Essere qui mi ha obbligato a ricordare il percorso molto impegnativo che ho fatto, dimenticando molte volte me stesso. Allora dico ai giovani lavorate, tenete duro ma non scordate che a casa avete il gatto, il cane, la mamma, la nonna o l’amante, perché poi andando avanti avrete bisogno di persone al fianco”. I ricordi sono affiorati immediatamente: “Ho rivisto la mia infanzia, le gite in bici sul Trebbia e mia mamma che durante la guerra mi portava dalla mia camera al quinto piano in cantina al rifugio”.
Armani ha condiviso la sua esperienza anche riguardo alla difficoltà di trovare la strada giusta: “Può accadere che lungo il cammino ci si accorga che è meglio modificare o addirittura cambiare la rotta, e a me è capitato. Ma sbagliare è umano, serve a rafforzarsi, a crescere. Io stesso sognavo di diventare medico e invece sono diventato stilista, alla guida di un Gruppo internazionale”. “I valori? Non esiste una ricetta precisa, ma nella vita ho imparato che ciò che conta è l’onestà, l’umiltà, l’etica, la coerenza, e soprattutto la sostanza che va oltre la mera e labile apparenza. Consiglio di sognare, di credere in ciò che si è, di lasciarsi ispirare e continuare a guardare il mondo con la mente aperta, e con occhi sempre curiosi e trasparenti”.
Le prime parole del rettore Franco Anelli sono state di profonda gratitudine: “Uno dei figli più illustri di questa città”. La motivazione è stata letta e la laurea è stata consegnata dalla preside Anna Maria Fellegara: “Per la dimensione internazionale del marchio, per l’approccio olistico alla sostenibilità, per la ricerca inesausta di miglioramento e per la consapevolezza della centralità dell’impresa nella creazione di valore condiviso”. Durante la cerimonia, Armani ha chiesto se ci fossero studenti presenti: “Mi piace pensare che la mia personale esperienza possa essere in qualche modo di esempio per chiunque miri a realizzarsi. In particolare, proprio per i giovani che, in un momento storico così complesso, spesso faticano a individuare la strada giusta. Oggi sono richieste grandi competenze e la realtà è sfidante e non sempre rassicurante, ma mi sento di dire di non arrendersi mai, di studiare con impegno, di lavorare giorno dopo giorno, assecondando l’istinto e la passione”.
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