Il lato positivo
Il lato positivo

La storia di Donatella Versace: ha dovuto pagare un prezzo enorme per il suo successo

Quando vediamo Donatella Versace, la donna che ha preservato il nome dell’impero della moda Versace, facendolo prosperare in tutti questi anni, ci viene da pensare che sia sempre stata invincibile. Eppure, la vita di questa 67enne è piena di tragedie, paure e insicurezze che ha imparato ad affrontare e superare con il tempo. Anche oggi, dopo tutti i suoi traguardi raggiunti, questa donna è la prova vivente che il successo non è mai facile e che ogni giorno ci pone una nuova sfida che dobbiamo vincere.

Era la più grande musa ispiratrice di Gianni

È innegabile che Versace sia uno dei marchi più grandi e lussuosi della moda, ma, prima di tutto, la sua storia ci mostra l’importanza dei valori della famiglia.

La storia di questo impero della moda è iniziata con lo stilista Gianni Versace, che è cresciuto ispirandosi alla madre sarta. Nel 1978, a 32 anni, Gianni fonda la propria azienda con il fratello Santo in qualità di amministratore delegato e la sorella Donatella come designer e vicepresidente.

Il rapporto tra Gianni e Donatella, più piccola di lui di 8 anni, è sempre stato speciale: era la sua consigliera più stretta, l’amica più fidata e la più grande musa ispiratrice. È stato lui a consigliarle di tingere i capelli di biondo platino, un look che è diventato il suo marchio di fabbrica e l’ha resa un’eterna icona. Una volta, lo stilista ha dichiarato: “Se dovessi sposarmi, cercherei una ragazza come Donatella”.

La tragedia

Nel settembre del 1997, la tragedia più impensabile colpì la famiglia, ponendo fine alla vita di Gianni in modo orribile e improvviso. Il designer aveva 50 anni. Inutile dire che sua sorella era oltremodo devastata e, ripensandoci, ha ammesso: “Mio fratello era il re e tutto il mondo è crollato intorno a me”.

Dopo la tragedia, è stato annunciato che Donatella avrebbe assunto il controllo creativo di Versace. L’allora 42enne si sentiva estremamente sopraffatta da questa pesante responsabilità e le sue insicurezze come designer non la facevano sentire pronta a portare questo fardello. Lei stessa ha ammesso: “Per i primi 5 anni, mi sono sentita persa”, “Ho fatto molti errori”.

Ha dovuto combattere i suoi demoni

Con fama e fortuna da una parte e la sua natura autocritica dall’altra, Donatella ha ceduto a molte tentazioni e distrazioni per far fronte alle pressioni che derivavano dalla sua posizione. Questo, alla fine, ha fatto andare la sua vita fuori controllo.

Tuttavia, alcuni anni dopo, la stilista si è resa conto che doveva credere in se stessa e nelle sue capacità e prendere il controllo dell’impero, altrimenti l’eredità del suo amato fratello sarebbe stata in serio pericolo.

Ha trovato il suo stile

Fortunatamente, alla fine, Donatella ha trovato il suo stile e la sua identità nel mondo della moda. All’inizio della sua carriera, ha ammesso: “Ho cercato di seguire le sue orme, ma non era esattamente il mio stile”.

Ripensando alle difficoltà dei primi anni, diceva a se stessa: “Sii forte e rimani fedele a te stessa... Ma, soprattutto, segui il tuo istinto e non cercare di essere Gianni”.

I 3 elementi che hanno contraddistinto le sue creazioni da quelle dei suoi fratelli sono stati l’uso di colori meno brillanti, abiti meno rivelatori e con meno decorazioni. È inutile dire che ha dimostrato molto coraggio per liberarsene.

In effetti, essere una donna che disegna per le donne ha permesso a Donatella di “capire esattamente cosa vogliono indossare le donne”.

Con lei, Versace si è incentrato sull’emancipazione femminile. Ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di più donne CEO. Diventare top model non è abbastanza”.

Cerca di trasmettere la sua visione attraverso gli abiti che disegna. Crede che le donne dovrebbero sentirsi a proprio agio nei loro vestiti, a prescindere che abbiano una taglia 38 o 46. Questo significa che, per lei, la moda è tutta una questione di vestibilità.

Preserva l’eredità di Versace, facendola prosperare

Questo approccio sembra funzionare perfettamente da decenni ormai. 25 anni dopo essere diventata la direttrice creativa di Versace, questo nome è ancora uno dei più grandi marchi di lusso nel settore della moda. Il brand continua ad essere uno dei preferiti per i red carpet e tra le celebrità: di recente ha disegnato l’abito da sposa di Britney Spears.

La bellezza e la difficoltà di essere donna

Donatella riconosce che stare ai vertici richiede lavoro continuo e devozione infinita, soprattutto quando sei una donna che cerca di progredire in un mondo maschile.

La 67enne ammette: ’’Tutto è più difficile per una donna. Non possiamo confrontare l’esperienza di un uomo sul posto di lavoro con ciò che le donne devono affrontare’’. Spiega: ’’hanno maggiori probabilità di essere esaminate e criticate rispetto agli uomini’’.

Donatella Versace, direttrice creativa, si apre dicendo: ’’Il mio stile è audace. Io no. Sono molto insicura.’’

Eppure, nonostante tutte le sue paure e gli ostacoli che deve affrontare costantemente, la storia del successo di Donatella Versace è la più grande prova del fatto che, quando abbiamo la determinazione per avere successo, nulla è impossibile e più sfide abbiamo sul nostro cammino, più dolce diventa il gusto del successo, una volta superate.

Cosa ne pensi del percorso di Donatella Versace? Sei d’accordo sul fatto che le donne siano ancora più criticate degli uomini nella loro vita professionale?

Condividi quest'articolo