La vera storia delle scienziate della NASA protagoniste del film “Il diritto di contare”
Il film Il diritto di contare, uscito con grande successo di critica e pubblico nel 2016, racconta la storia di 3 scienziate e matematiche afroamericane alle quali si deve molto del successo del programma spaziale degli USA. Le tre donne, interpretate dalle attrici Taraji P. Henson, Octavia Spencer e Janelle Monáe, dovettero affrontare ogni sorta di ostracismo nel loro lavoro per riuscire ad affermare il loro talento e le loro intuizioni, al di là delle barriere sociali e culturali.
Noi de Il Lato Positivo abbiamo deciso di scoprire di più sulla storia vera delle tre geniali ricercatrici raccontate dal film e vogliamo condividere la loro storia straordinaria insieme a te.
Katherine Johnson, interpretata da Taraji P. Henson
Katherine Johnson (nata Coleman) è nata il 26 agosto del 1918, in West Virginia, ultima di quattro figli. Sua madre era un’insegnante e suo padre lavorava come bracciante e manovale. Sin da piccola, Katherine si distinse per le sue grandi doti matematiche. Quando aveva appena 10 anni, poté già iscriversi al liceo annesso al College di stato del West Virginia e da lì passò direttamente all’università nello stesso College, laureandosi con lode in matematica ad appena 18 anni. Di lì a poco, iniziò a lavorare come maestra elementare nella sua città.
Nel 1939, fu scelta per partecipare ad uno speciale programma per i migliori laureati in matematica della West Virginia University, prima donna afroamericana a riuscirci. Ma abbandonò presto il programma per sposare il suo fidanzato, James Goble. Dopo aver cresciuto tre figlie, Johnson tornò a lavorare come insegnante. Nel 1952, venne a sapere di una posizione aperta presso un’agenzia federale statunitense (il comitato per l’aviazione detto NACA) nella cittadina di Langley. Il comitato era diretto da un’altra donna afroamericana, Dorothy Vaughan. Johnson non si fece scappare l’opportunità di una vita e ottenne il posto, nel 1953.
Nel laboratorio del NACA a Langley, Katherine Johnson si distinse subito per le sue prodigiose doti matematiche, che si resero utili per molti progetti. Uno di questi era il calcolo delle traiettorie per il primo volo spaziale con equipaggio, di cui lei stessa co-firmò la relazione finale. Nel 1962, quando la NASA stava lavorando alla missione orbitale di John Glenn, venne invitata a verificare di persona, “a mano”, i calcoli inseriti nel computer riguardanti la traiettoria della capsula. Glenn stesso disse “se Katherine dice che è tutto a posto, sono pronto a partire”. Il volo ebbe successo, grazie al contributo di Johnson e delle sue colleghe.
Ha avuto 3 figlie, 6 nipoti e 11 bis-nipoti. Autentica pioniera dell’analisi matematica applicata all’esplorazione spaziale, Katherine ha ispirato numerosi altri studenti — inclusi i suoi stessi nipoti — a dedicarsi allo stesso campo.
È morta il 4 febbraio del 2020, all’età di 101 anni.
Dorothy Vaughan, interpretata da Octavia Spencer
Dorothy Vaughan (nata Johnson) nacque il 21 settembre 1910 a Kansas City, nel Missouri. Nel 1925, dopo il diploma, ricevette una borsa di studio per accedere alla Wilberforce University in Ohio. Nel 1929, si laureò a pieni voti in matematica e nel 1932 convolò a nozze con Howard Vaughan, con il quale ebbe 6 figli. Era nota per il suo prodigioso talento matematico e un intelletto sopraffino.
Come la collega Katherine Johnson, anche Dorothy lavorò per qualche tempo come insegnante, finché nel 1943 entrò nel comitato aeronautico di Langley (NACA), in Virginia. Lì, fu proprio lei a fondare il prestigioso laboratorio, al comando di un team di sole ricercatrici afroamericane. All’inizio, furono costrette a usare bagni separati dal resto dello staff, così come un’altra sala mensa. Col tempo però le cose cambiarono: nel 1949, Vaughan diventò la prima donna afroamericana a dirigere il NACA, una delle pochissime donne al comando dell’epoca.
Ma non era solo nota come un “computer umano”. Dorothy dedicò gran parte della sua vita all’attivismo per i diritti delle donne sul posto di lavoro e si impegnò in prima persona a difendere molte delle sue colleghe, incluse quelle bianche. Vaughan era rispettatissima per il suo carisma e le sue abilità. Grazie a lei, si cominciò a parlare di pari opportunità.
Nel 1958, abbattute le barriere razziali che costringevano lei e le sue colleghe ad avere spazi separati, Vaughan entrò nella divisione analisi informatica, un team di ricerca del tutto libero da barriere di genere e di etnia. I suoi sforzi e le sue ricerche furono di grande aiuto anche per la carriera di altre ricercatrici, incluse Katherine Johnson e Mary Jackson.
Vaughan è andata in pensione nel 1971, a 61 anni. Ha dedicato gli ultimi anni della sua carriera alla NASA, lavorando insieme a Mary Jackson e Katherine Johnson alla missione orbitale di John Glenn. È morta il 10 novembre del 2008, a 98 anni.
Mary Jackson, interpretata da Janelle Monáe
Mary Jackson (nata Winston) nacque il 9 aprile 1921 a Hampton, in Virginia. Nel 1942 si laureò alla Hampton University in scienze fisiche e matematiche. Nel 1944 sposò Levi Jackson, col quale ebbe due figli.
Dopo la laurea, Jackson insegnò matematica a scuola e passò attraverso diversi altri lavori prima di entrare nel team del NACA a Langley, nel 1951. In quel team, si distinse come autrice e co-autrice di numerose ricerche teoriche e progetti. Dopo una carriera costellata di successi sia nel lavoro che nelle battaglie sociali, Jackson lasciò il suo impiego scientifico nel 1979 e passò a dirigere un progetto per lo sviluppo professionale delle donne nel NACA, grazie al quale riuscì a procurare grandi opportunità di carriera alle donne nel campo della matematica e dell’ingegneria.
È andata in pensione nel 1985. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi dalle istituzioni pubbliche e scientifiche, incluso il premio Apollo della NASA e altri per il suo impegno nel volontariato, durante i suoi anni a Langley.
Mary Jackson è morta l’11 febbraio 2005, a 83 anni.
Il “dream team” del programma spaziale della NASA
Insieme ai loro colleghi, Johnson, Vaughan e Jackson resero possibile quello che all’epoca era il progetto più ambizioso di sempre alla NASA. Queste donne di enorme talento ed intelletto non solo furono un brillante esempio nel loro campo professionale, ma più in generale aprirono porte fin lì serrate a nuove generazioni di scienziate donne ed afroamericane. Durante tutta la loro vita e la loro carriera, le tre pioniere dovettero combattere contro pregiudizi razziali e di genere e non smisero mai far sentire la loro voce nella lotta per i diritti civili.
Nel 2017, Katherine Johnson è salita sul palco durante la cerimonia degli Oscar, fianco a fianco con le attrici del film Il diritto di contare. La donna il cui lavoro aveva ispirato il film ha ricevuto una lunga standing ovation dalla platea.
Quando le hanno chiesto cosa ne pensasse del film, ha detto: “è un film molto bello. Le 3 attrici protagoniste hanno ritratto ciascuna di noi in maniera eccellente”. Ancora prodiga di consigli per le ragazze il cui sogno è una carriera nel mondo della scienza e della tecnologia, ha aggiunto: “ragazze, fatelo e basta. Frequentate tutti i corsi della vostra università. Impegnatevi nella ricerca. Non smettete mai di fare domande. Trovate un lavoro che vi interessi davvero! Siate sempre curiose!”
Hai visto il film Il diritto di contare? Cosa ti ha colpito di più di questa storia e perché?