Il lato positivo
Il lato positivo

Più di 15 alunni hanno condiviso storie di insegnanti speciali che non dimenticheranno mai

Da bambini ci lamentavamo tutti della scuola. Ma, quando cresciamo, la ricordiamo con affetto, e allo stesso tempo con una certa malinconia. Una parte importante di questi ricordi è legata a quelle persone che ci hanno aiutato ad acquisire maggiori conoscenze: i nostri insegnanti. Ce ne sono di tutti i tipi: seri, divertenti, esigenti, rilassati, amichevoli e così via. Questo diventa chiaro quando ascoltiamo le storie di ex studenti che raccontano alcuni aneddoti sui loro insegnanti.

Anche il team de Il Lato Positivo è andato a scuola e, leggendo gli aneddoti di altre persone, ha ricordato di quanto fosse bello andarci, quindi abbiamo messo insieme la seguente compilation con i ricordi più belli degli insegnanti.

  • Ricorderò sempre Juan Fuentes, il mio insegnante di inglese. Era un uomo molto vecchio. Io e i miei compagni di classe avevamo circa 14 o 15 anni. Si lamentava dicendo: “E poi vi sento sempre dire ’Oh, amo quel/la ragazzo/a’”, e poi aggiungeva gridando: “COME PUOI DIRE CHE LO AMI , A QUESTA ETÀ NON SAI COS’È L’AMORE!” L’ha ripetuto così tante volte che non mi sono sposat* fino a quando non ho compiuto 28 anni, hahahahahaha. © Belkis Maholy Sandoval Palmera / Facebook
  • La mia insegnante di matematica ci diceva (con una specie di voce da cartone animato): “È più facile di bere un bicchier d’acqua”, ogni volta che ci faceva risolvere un problema. © Sirley Villaverde / Facebook
  • Alle elementari c’era un insegnante di nome Pedro. In occasioni speciali come il Natale, faceva sempre un regalo a ogni studente della sua classe. Lo ricordo con molto affetto perché quello che ci ha donato ha significato molto per tutti noi. A fine lezione, andava a piedi a prendere l’autobus e tutti volevamo unirci a lui. Era sempre molto gentile. Se un ragazzo non aveva abbastanza soldi per un vestito, era capace di dargli i suoi soldi. Pensava sempre ai suoi studenti e aveva una grande umiltà. Ero in terza elementare quando ha spiegato di come stava risparmiando soldi per comprare un’auto. Alla fine riuscì a comprarla quando ero in prima media e ricordo che molti di noi ne furono felici. © Karen D Guerrero / Facebook
  • La maggior parte dei miei insegnanti mi ha sempre trattato bene. Ma uno di loro fu particolarmente gentile con me. Feci bene un esame e mi diede una penna molto carina e un’agenda. Ricordo ancora quel dettaglio. © Rake Garcí / Facebook
  • Ricordo un’insegnante di dattilografia che aveva una vocina molto particolare, e che quando scrivevamo alle macchinette diceva: “Ritmo, ritmo, ritmo...”. © Teresa Bonet / Facebook
  • Il mio professore di filosofia del liceo era anche professore universitario, quindi le sue lezioni erano di altissimo livello. Ma aveva un debole: gli piaceva spettegolare. Quindi entrava sempre con qualcosa che aveva appena scoperto sulle persone della scuola e ci lasciava parlare per saperne di più su quello che era successo. Ma, prima, chiariva sempre che l’ora successiva sarebbe stata dedicata solo allo studio della filosofia. E poi iniziava davvero; non avevamo nemmeno il tempo di raccogliere una matita dal pavimento talmente parlava veloce. Era un genio. Penso che sia la materia che ho appreso meglio a scuola. © Carina Demarchi / Facebook
  • Il mio insegnante di biologia del quarto anno portava la sua chitarra e cantava in classe, ma studiavamo anche tutto ciò che spiegava. © Olga Mucci / Facebook
  • Non ricordo il nome del mio insegnante di storia del mondo dell’Accademia Trilce di Santa Beatriz, in Perù, ma ogni volta che entrava in classe, dovevamo tutti alzarci in piedi (in realtà ci aveva chiesto di farlo fin dall’inizio dell’anno scolastico). Dopo circa 5 secondi di silenzio assoluto, fissava ciascuno di noi e, fedelmente, con un libro sotto il braccio, diceva quanto segue: “Buongiorno studenti, sono stato chiamato dall’aldilà per illuminare le tenebre della vostra ignoranza.” Ridevamo tutti tranne lui. Uno dei migliori insegnanti che ancora ricordo. © Sergio Aldana / Facebook
  • Avevo un professore di storia che viveva la materia in modo tale che, per spiegarci certe battaglie, divideva l’aula in 2 parti e si schierava da una parte e poi dall’altra in modo che capissimo perché stavamo “affrontando” l’un l’altro. Era molto alto e un po’ goffo e il modo in cui si muoveva era molto divertente. Ci siamo divertiti molto durante le sue lezioni e sicuramente, grazie a questo metodo, abbiamo capito tutto quanto c’era da capire. © Jessica Acuña Orellana / Facebook
  • Ricordo il mio maestro di quinta elementare che, per un’occasione speciale, mi chiamò e mi chiese di diventare sua complice per organizzare una grandissima sorpresa per tutta la classe. Avrebbe pagato per una grande festa con musica, balli e altro, quindi mi chiese di venire a lezione presto per organizzare il tutto, dicendo ai miei compagni di classe che ci sarebbe stata una lezione normale. Montammo palloncini, musica e quando il gruppo arrivò, ebbe una grande sorpresa. La gioia nei loro volti fu grande; è stata la migliore festa a cui abbia mai partecipato. Non dimenticherò mai quel giorno, né il mio insegnante Miguel Ángel Sesma Masa. © Guillermina Ibarra / Facebook
  • Al primo anno di biochimica, il nostro professore di storia delle scienze biochimiche e farmaceutiche era Horacio Lopez Romano. Spiegava l’argomento in modo tale da catturare immediatamente la tua attenzione! Mi ha fatto apprezzare ancora di più la nostra professione! Quasi 20 anni dopo, lo ricordo ancora, era affascinante per quante cose sapeva. © Lorena Alvarez / Facebook

Ci sono cose della scuola che sono impossibili da dimenticare. Quale insegnante ricordi ancora oggi?

Nota: questo articolo è stato aggiornato a luglio 2021 per correggere le fonti e le inesattezze fattuali.
Anteprima del credito fotografico Dorkas Lorena Muñoz / Facebook, unsplash.com
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