Il lato positivo
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10+ fatti curiosi su castelli e palazzi che difficilmente vedrai nei film

Quando guardiamo film o programmi TV, soprattutto quelli ambientati in altre epoche, ci piace vedere gli interni dei palazzi, esplorare le loro sale lussuose, i passaggi segreti, le stanze splendidamente decorate e i caminetti. Ma, in realtà, la vita in questi luoghi non era così suggestiva come pensiamo.

Noi de Il Lato Positivo abbiamo deciso di scoprire quanto siano veritiere queste cose su castelli e palazzi. Inoltre, nella sezione bonus, scoprirai quali altre idee sbagliate abbiamo su quei tempi, a causa dei film.

  • Innanzitutto, bisogna capire che un castello e un palazzo sono cose diverse: i castelli, tra le altre cose, furono costruiti per protezione, il che implicava spesse mura, pesanti porte, torri di osservazione e fossati difensivi. Un palazzo è un edificio destinato a una vita tranquilla, caratterizzato da varie sale per balli e cene, senza dimenticare la sala del trono, tutte lussuosamente decorate. Pertanto, è difficile immaginare che un castello potesse essere accogliente. Erano edifici enormi, pieni di spifferi, freddi e, per la maggior parte del tempo, erano bui. La luce proveniva da piccole finestre, spesso prive di vetri, poiché a quei tempi non tutti potevano permetterseli.
  • Palazzi e castelli erano riscaldati da camini. Per mantenere il calore, le pareti erano decorate con arazzi, mentre i baldacchini dei letti erano usati per proteggere chi dormiva dagli spifferi.
  • Gli arazzi, originariamente, raffiguravano soggetti storici e religiosi. Uno dei vantaggi di questo tipo di decorazione murale era la facilità nel trasportarla: infatti, se necessario, un arazzo poteva essere spostato in un’altra stanza. I proprietari di castelli e palazzi spesso li portavano con sé in viaggio.
  • La vita in un palazzo o in un castello era molto frenetica. I castelli non erano le residenze permanenti dei nobili: i ricchi potevano permettersi di cambiare casa e di trasferirsi con tutti i loro domestici e utensili. Quindi, il numero di persone che si spostava variava da 30 a 150, inclusi familiari, stallieri, tate e altri domestici.
  • Poiché tutti i lavori domestici venivano fatti a mano, queste dimore ospitavano molti servi, soprattutto se il padrone era in casa. La contessa Joan da Valencia, ad esempio, aveva quasi 100 servitori nel suo castello di Goodrich (di dimensioni piuttosto piccole).
  • Con così tante persone in giro, i cuochi dovevano lavorare sodo. Nel castello di Goodrich, la cuoca della contessa dava da mangiare a 200 persone, due volte al giorno. Inoltre, il menù includeva piatti complessi che ormai non mangiamo praticamente mai. In cucina si preparavano cigni, pavoni, allodole e aironi.
  • Il re Enrico VIII detestava lo sporco, la polvere e gli odori. Fece persino emanare un decreto che vietava ai cuochi di lavorare nudi o con abiti sporchi e anche di dormire per terra vicino al focolare.
  • Questo sovrano era considerato un vero maniaco della pulizia, per quei tempi. Peraltro, dopo che lui e la sua corte si trasferivano in un’altra residenza, il castello veniva lavato e fatto arieggiare. Venivano anche rimossi i rifiuti dai servizi igienici senza scarico che si trovavano nelle camere sotterranee.
  • Nei castelli e nei palazzi i topi erano di casa. Ad esempio, Buckingham Palace ha cercato di sbarazzarsene sin dal regno della regina Vittoria. Fu inventata persino una professione speciale, conosciuta come “l’accalappiatopi”. Durante le disinfestazioni, venivano usate trappole, veleni e gatti. Naturalmente, gli accalappiatopi non catturavano con successo i roditori: questo è un mito.
  • L’odore nei palazzi non era proprio piacevole. Le stanze erano piene di vestiti sporchi e chi ci viveva non si lavava spesso, anzi, quasi mai. Alcuni cortigiani non si preoccupavano di cercare un vaso da notte, ma defecavano ovunque si trovassero. Anche nel Palazzo del Louvre gli escrementi erano ovunque: sulle grandi scale e dietro le porte.
  • Se gli abitanti del castello decidevano di fare i bisogni senza sporcare i locali o li facevano nei vasi da notte che venivano poi portati fuori dalla servitù, oppure usavano un “guardaroba”, una stanzetta con un semplice foro che scaricava all’esterno del castello. Inoltre, usavano una toilette portatile, cioè una sedia con un buco nel mezzo.
  • Per impedire ai servi di urinare in giardino, il re Enrico VIII fece dipingere grandi X rosse nei punti interessati. Invece di usare il gabinetto, i domestici cominciarono a utilizzare questi segni come bersagli.
  • In molti castelli e residenze dell’alta borghesia, le persone dormivano spesso in posizione eretta. In altre parole, la parte superiore del corpo non si sdraiava su un letto, ma contro una parete o un giroletto. Anche se non possiamo sapere con certezza il motivo per cui lo facevano, la spiegazione più diffusa è stata quella che aiutasse la digestione.

Bonus: un altro fatto curioso sul medioevo

Nel Medioevo, i gatti avevano una cattiva reputazione: la gente li associava alle streghe. Gli scienziati sono giunti alla conclusione che la ragione di questa ostilità era da ricercare nella natura indipendente di questi felini.

Inoltre, la gente credeva che gli animali fossero stati creati per servire gli esseri umani e un gatto, seppur domestico, non può essere addestrato come un cane. Tuttavia, alcune persone non avevano paura di questi animali: erano tenuti come domestici dalle suore, per esempio.

Hai mai scoperto qualcosa di veramente strano sulla vita nei palazzi e nei castelli? Raccontacelo nei commenti qui sotto.

Anteprima del credito fotografico The Other Boleyn Girl / BBC Films
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