Il lato positivo
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12 curiosità sorprendenti sulla civiltà degli Aztechi

La civiltà Azteca fu una delle più importanti e sviluppate di tutta l’America pre-colombiana. Questo antico popolo riuscì a costruire un potente impero, a erigere magnifici monumenti e a organizzare un sistema di governo assai complesso, addirittura “moderno” per l’epoca. I Mexica (il nome con cui gli Aztechi chiamavano sé stessi) in molti campi erano un popolo più progredito rispetto a gran parte dell’Europa medievale e rinascimentale.

1. Il loro sistema di classi sociali non era rigido.

La società Azteca era suddivisa in tre principali gruppi sociali: i pipiltin, ovvero i nobili e gli aristocratici; i macehualtin, gli agricoltori e più generalmente il “popolo”; infine i tlātlācohtin, ovvero i meno abbienti, i prigionieri di guerra, gli indebitati e gli schiavi.

Tra gli Aztechi, però, a differenza di quasi tutte le società antiche, inclusa l’Europa medievale, migliorare il proprio status sociale non era impossibile per chi nasceva povero. Secondo gli Aztechi, nell’universo tutto aveva uno scopo e un posto precisi, e qualsiasi individuo era tenuto a trovare il suo. Per questo motivo, incoraggiavano la meritocrazia ed esistevano opportunità anche per i meno privilegiati.

2. Ogni classe sociale era perfettamente riconoscibile.

Tra gli Aztechi esistevano regole ben precise riguardo l’abbigliamento e la pettinatura, perché ogni “look” era un segno di riconoscimento del proprio rango sociale. I contadini indossavano una semplice veste detta maxtlatl, mentre i nobili, i sacerdoti e i capi guerrieri potevano indossare il tilma, una specie di tunica in materiale pregiato. Soltanto i nobili potevano indossare delle calzature.

Le donne che lavoravano nei campi potevano indossare un cueitl attorno alla vita, un’ampia fascia da indossare come cintura o come specie di gonna. Dentro casa la nudità era normalissima, ma uscendo indossavano una veste simile a una lunga camicia, chiamata huipil. I nobili erano gli unici a poter indossare il quechquemitl, una veste di foggia triangolare simile a un poncho.

3. Uomini e donne tenevano molto alle loro acconciature.

capelli ricevevano moltissime attenzioni sia tra gli uomini che tra le donne e non era raro che portassero gioielli, nastri o acconciature molto elaborate. Gli uomini portavano di solito i capelli lunghi fino alle spalle, che i guerrieri raccoglievano in lunghe code di cavallo. Oppure si radevano a zero i lati della testa, raccogliendo i capelli restanti in singole trecce decorate in vari modi.

Le donne portavano i capelli molto lunghi e li raccoglievano in trecce solo in particolari occasioni. Le mogli dei guerrieri si distinguevano, perché erano tenute a portare i capelli più corti.

4. Avevano routine di bellezza molto particolari.

Gli Aztechi non avevano alcuna conoscenza degli specchi così come li intendiamo noi, ma utilizzavano comunque un accessorio riflettente. Era realizzato con una particolare pietra vulcanica, nera e lucente, che usavano per molti altri scopi: l’ossidiana. Gli uomini non seguivano particolari routine estetiche, ma nel caso delle classi sociali più elevate avevano bisogno di adornarsi con diversi accessori.

Le donne, invece, usavano tingersi la pelle e i capelli in varie tonalità di colore. Solitamente usavano un’argilla di colore giallo-bruno per ammorbidire la pelle. Usavano poi una pianta chiamata xihuiquilitl per tingersi i capelli di blu o di viola.

5. L’igiene personale e pubblica era molto importante.

Le città Azteche erano molto pulite, le strade venivano lavate tutti i giorni ed erano stati creati complessi sistemi di smaltimento dei rifiuti. Un’attenzione particolare era rivolta a ridurre al minimo l’inquinamento dell’acqua. Gli Aztechi si lavavano tutti i giorni e usavano saponi, spugne, profumi e deodoranti, naturalmente tutti di origine naturale.

L’igiene personale, anche nelle classi sociali più basse, era praticamente un obbligo. Si prendevano cura anche della loro igiene orale, masticando delle piante come fossero dei chewing-gum per rinfrescarsi l’alito e tenere puliti i denti.

6. Conoscevano già anche la sauna.

Il temazcal, che nella lingua azteca significava letteralmente “casa del sudore”, era un edificio in cui gli Aztechi praticavano vere e proprie saune, utilizzando il vapore e delle pietre arroventate. Anche una visita al temazcal faceva parte della routine igienica che gli Aztechi praticavano ogni giorno.

Ma non solo, il temazcal era anche un luogo in cui gli Aztechi andavano a curarsi da vari acciacchi, grazie all’uso di particolari erbe curative. Ancora, il temazcal era utilizzato per rituali religiosi, perché il vapore era visto come un respiro divino che purificava il corpo e la mente.

7. Avevano sviluppato sofisticati sistemi per calcolare il tempo.

Per gli Aztechi non sarebbe stato possibile costruire i loro immensi templi, gli edifici imponenti della loro grande capitale o quant’altro, senza sofisticate conoscenze matematiche. Gli Aztechi avevano padroneggiato il calcolo matematico e anche un particolare sistema crittografico.

Il calendario Azteco suddivideva l’anno in 365 giorni, proprio come il nostro calendario gregoriano. Avevano sviluppato anche un sistema di misurazione non molto diverso dal nostro sistema metrico decimale, che studi moderni hanno rivelato essere estremamente accurato, con un margine di errore ridottissimo.

8. Avevano grandi conoscenze in campo medico.

Tra tutte le numerose civiltà meso-americane di età pre-colombiana, gli Aztechi erano i più rinomati nel campo della medicina, della botanica e della conoscenza delle erbe curative. Erano in grado di curare le infezioni e le emorragie, conoscevano tecniche per curare le fratture ossee e per estrarre i denti utilizzando degli anestetici naturali.

I conquistadores furono molto affascinati dalla sapienza degli Aztechi nella medicina e nelle proprietà delle piante, tanto che molti di loro si fecero curare dai medici Aztechi e non da quelli Europei.

9. Questi due prodotti per gli Aztechi valevano più dell’oro.

La società Azteca era fondata sul commercio, ma non conoscendo il concetto di valuta o di denaro utilizzavano per lo più il baratto. Tra i vari beni scambiati, pochi avevano più valore del mais e del cacao. Il mais era alla base di tutta la gastronomia azteca.

Il cacao, dal canto suo, era considerato un bene di lusso, per le sue numerose proprietà benefiche. Facile da trasportare e da pesare, era praticamente usato come riferimento per il valore di tutti gli altri beni, oro incluso. Con un solo chicco di cacao si poteva comprare della frutta, mentre se si possedevano 50 o 60 chicchi era possibile scambiarli al mercato con della selvaggina pregiata.

10. Tutte le partorienti erano assistite da ostetriche specializzate.

Le tlamatlquiticitl erano donne specializzate nell’assistere a livello sanitario, emotivo e psicologico le partorienti, prima, durante e dopo il parto. Visitavano regolarmente le ragazze in dolce attesa per verificare che stessero bene; in caso contrario, prescrivevano i dovuti trattamenti. L’ostetrica rimaneva a casa della partoriente per almeno cinque giorni prima della nascita del neonato.

Era lei stessa a preparare la stanza e tutto l’occorrente per il parto, dopo il quale si tratteneva in casa della famiglia per altri 4 o 5 giorni per assicurarsi che tutto andasse bene. Il popolo Mexica considerava il parto una vera e propria battaglia e alle donne che non sopravvivevano venivano riservati gli stessi onori ed elogi dei guerrieri caduti in combattimento.

11. I genitori non davano un nome ai neonati.

Nella società Azteca ogni nuova nascita era accolta con gioia e festeggiamenti. I genitori, però, non davano un nome al neonato fino al loro incontro con il sacerdote incaricato. Quest’ultimo doveva essere informato sulla data di nascita, così avrebbe potuto consultare gli astri e il calendario e stabilire il nome più adatto e di buon auspicio per il nuovo nato.

Il nome del bambino veniva poi rivelato qualche giorno dopo in una cerimonia pubblica che si svolgeva a casa della famiglia, in modo non tanto diverso da un nostro battesimo. Citlalli, Tenoch, Izel, Zuma o Yaretzi erano alcuni dei più comuni nomi di persona aztechi.

12. Molte parole che usiamo oggi derivano dalla lingua azteca.

“Guacamole,” “cacao”, “avocado” sono solo alcune delle parole che usiamo ancora oggi e derivano dal Nahuatl, la lingua degli Aztechi. Lo spagnolo in particolare ha assimilato molti termini propri della lingua azteca, perché i conquistadores furono i primi europei a entrare in contatto con il popolo Mexica e impararono i nomi di molti prodotti alimentari, all’epoca sconosciuti qui da noi. Non avendo idea di cosa fossero, gli spagnoli si fecero dire dagli aztechi i nomi di ciascun prodotto e quei nomi sono rimasti uguali fino ad oggi.

Quale popolo o civiltà antica ti affascina di più? Conosci bene le civiltà antiche del tuo paese?

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